La pandemia del coronavirus: la sperimentazione della fede
4 min di letturaA coloro che potrebbero essere tentati di vedere la pandemia come una manifestazione dell’ira divina, è giusto ricordare che i più importanti rappresentanti di diverse fedi, hanno, di fatto, respinto l’ipotesi di una punizione divina
Se l’attuale pandemia ha, praticamente, sconvolto tutte le nostre certezze, i rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste confutano categoricamente qualsiasi legame con una sorta di punizione dall’alto.
In pratica, non dobbiamo accusare Dio di alcun male visto che, come è stato evidenziato dai numerosi interventi effettuati dai rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste, Dio ci vuole solo buoni e, perciò, non v’è da leggere nessuna vendetta in ciò che ci è accaduto. Per esempio, il rabbino della sinagoga dell’ebraismo liberale a Ginevra ha detto che: “Dio non è responsabile della pandemia”, così come per il parroco della Cattedrale di Friburgo, la pandemia e le sue conseguenze sono addirittura l’opposto del progetto divino per l’umanità.
A seguito di queste importanti dichiarazioni, si può pensare che vi possa essere una sorta di intelligenza superiore e negativa che si è opposta, fin dall’inizio, a ciò che Dio ha costituito, ovvero un mondo di felicità, pace e giustizia. Tutto ciò che può ferire questo, come distruggere e minare la speranza è, piuttosto, da considerare come un attacco a Dio. Ma, quale impatto ha avuto il covid-19 sulle religioni? Anche se potrà sembrare quasi blasfemo e irreverente, ma si deve ammettere che, nei giorni cupi e tragici di questa crisi sanitaria di coronavirus, molti si sono chiesti dove fosse Dio.
Ma il Signore non ci dimentica. Infatti, per milioni di credenti delle tre principali fede monoteiste, Dio è una certezza indissolubile e che la sua esistenza e benevolenza, anche in questo periodo travagliato, è un punto fermo. Se la crisi del coronavirus può far dubitare i fedeli, per i rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste, è fondamentale far sì che si vada a ricordare che non vi è nulla di più sicuro che affidarsi a Dio per affrontarla.
Come le piattaforme di trading risultano essere un caposaldo per chi investe, credere nelle realtà divine dà la capacità di superare tutte difficoltà e le senza precedenti paure che stiamo vivendo.
Certi della benevolenza e della presenza del loro Dio in ogni momento al loro fianco, i credenti sono così chiamati dai loro testi sacri ad andare avanti con fiducia, anche quando si può prospettare il peggio. Fin dall’inizio della pandemia, la morte è stata onnipresente, tristemente evidenziati dai funerei conteggi giornalieri dei decessi legati al virus del coronavirus. Secondo i rappresentanti monoteisti, la religione offre un modo per affrontarla.
Certamente, la morte sembra azzannarci alla gola, specialmente quando sono andate in onda le immagini del lungo corteo di mezzi militari contenenti le salme dei defunti di Bergamo, oppure quelle delle fosse comuni scavate in Brasile. Pur tuttavia, proprio perché credenti, davanti a quella danza della morte e al dramma quotidiano che per lungo tempo ha rappresentato il senso della nostra vita, molti sono stati in grado a cedere il passo all’immagine cristiana del Dio pronto ad accogliere i defunti, seppure privati di un semplice addio da parte di parenti e di amici.
In altre parole, il credente ha ricevuto un speciale invito a vivere la propria vita di fedele nonostante la minaccia sovrastante. Molte delle varie parole profetiche, infatti, suggeriscono e consigliano di fare con la nostra vita come se fossimo eterni, e con la nostra morte come se dovessimo lasciare questo mondo in questo momento. Tuttavia, tutto deve essere messo in atto per preservare la vita umana, nel modo più totale possibile e, questo, tanto individualmente quanto collettivamente.
In termini pratici, ciò significa, prima di tutto, proteggersi come si deve proteggere gli altri, non esponendosi al virus. Andando a concludere, un modo di scegliere la vita, secondo i rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste, simile al modo in cui si fa la scelta di credere.