“La rosa nel bicchiere” in ucraino e nel pensiero di Gandhi
3 min di letturaMulticultura ed inclusione al Liceo Classico Francesco Fiorentino: il testo di Franco Costabile è stato tradotto sia in ucraino che in una lingua molto vicina a quella di Gandhi, in una visione generale di pace e “di non violenza”
Così presenta il percorso traduttologico Violetta Mazza, studentessa della IV A del Liceo Classico Francesco Fiorentino, decima classificata in tutta Italia nell’ambito del Concorso nazionale «Ve lo racconto io, il mito» anno 2022: la traduzione è opera di Emanuela Lococo, che ci consegna, per esperienza familiare, un’immagine altrettanto fragile della terra d’origine di più familiari in Ucraina.
«Attese le speranze mai disattese, lunga distanza ma resistente la fune, come equilibristi su un filo d’amore. Foscoliana è oggi l’Ucraina, ma qualcuno ricorda ancora le sue città. Un mondo fiabesco è Iviv nel cuore di Emanuela, disarmante ma armato per proteggere e trasmettere resistenza.
Un DNA silente, non codificante, è stato il suo in questi anni cruenti con la “Città del Leone”, Leopoli, l’appartenenza materna.
È stata la vista sull’affascinante piazza principale della città a catturare, e sentimentalmente ristrutturare, il cuore della allora piccola Emanuela.
Una partenza destinata all’irresistibile e desiderata passione di riscatto: ideare il ritratto di una giunzione tra terre fragili e di fragili sentimenti.
Fin dalla nascita, noi abbiamo bisogno di un cordone, un legame, un rapporto ed un incontro: questa viva vivenza è l’essenza dell’amore familiare e della maternità, un’eterna terra madre.
L’ebraico “Dio è con noi” nelle radici di Emanuela, rivela una pluralità, un’esistenza, una partecipazione, essere parte del popolo e delle proprie origini.
La vita fiorisce quando apparteniamo e partecipiamo, e questo fiore della mia classe possiede l’arte di donare, regalare a noi una sfumatura versatile della nostra cultura, una miscela omogenea tra le sue due terre d’origine.
Gratifica con una versione in lingua ucraina della “Rosa nel bicchiere” di Franco Costabile, il nostro poeta lametino. Questa è la cultura, dal latino “prendersi cura”.
Curare la nostra realtà spetta oggi ad Emanuela Lococo» (Violetta Mazza).
Троянда в склянці
Пастух
акордеон
твій шлях.
Калабрія,
пил і ожина.
Яйце
вранці
тій кошик.
Калабрія,
кури
під ліжком.
Чорні шалі
твій ранок
емігрантів.
Калабрія,
хліб і цибуля.
Листи
з Америки
твій листоноша.
Калабрія,
долари у гаманці.
Світло
прийняти
схід сонця
твоїх лісів.
Калабрія,
Ялицеве абатство.
Бійка
твій ярмарок.
Калабрія
червоного винограду
і ножів.
Вендета
твоя честь.
Калабрія
при тьмяному світлі,
рушничні стволи.
Вино
і перепілки,
вечірка
своїм панам.
Калабрія,
життєрадісність бурбонів.
Візки
до флоту
твоє літо.
Калабрія,
кози на пляжі.
Повені
карабінери,
твої осені.
Калабрія,
оплот терпіння.
Плач
вовків,
твої зими.
Калабрія,
маленька сімейка
до жаровні.
Франциск з Паолi
твоє сонце.
Калабрія,
будинок завжди відкритий.
Апельсин
твоє серце,
зоряний сік.
Калабрія,
троянда в склянці.
(Emanuela Lococo,
versione ucraina de “La rosa nel bicchiere”)
Non è mancato, poi, nell’ottica multiculturale un bel contributo di una studentessa dell’indirizzo quadriennale che con dovizia si è cimentata con la poesia costabiliana “Per altri sentieri”. Un percorso arduo – commenta il professor Francesco Polopoli – a dimostrazione del fatto che la poesia dia la possibilità di essere portatrice di bello e buono. Una cosa e buona e giusta a catechismo laico della nostra comunità in riferimento alle emozioni che prendono spunto dal contatto con le parole e le narrazioni.