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“La Terra Cura”: a Lamezia cinque laboratori di fattoria sociale

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I 5 laboratori, dal titolo “Intrecciando”, saranno dedicati all’apprendimento per la realizzazione del cestino lametino e si terranno presso la stessa Apicoltura Miceli


Nasce circa 11.000 anni fa, prima della tessitura e della ceramica. Probabilmente l’uomo imparò a intrecciare ispirato dalla Natura: dalla fitta boscaglia, dalle tane degli animali, dai nidi. Il cesto era il contenitore del passato, la busta della spesa, la borsa di un tempo, la culla dei neonati.

A seconda dell’aera geografica venivano utilizzati diversi materiali vegetali, solitamente quelli più presenti. Anche le tecniche variavano di zona in zona. Il nostro cestino, quello lametino, era fatto di canne e salice. Il suo fondo è detto “siattu ara nicastrisi” e, come dimostrano alcuni scavi archeologici, proprio la tecnica del nostro cesto è la più simile a quella degli antichi cesti romani!

Andando al fiume, per lavare i panni, per curare gli orti, per pascolare gli animali, lunghe le sponde i grandi insegnavano ai più piccoli come creare un cesto da riempire coi prodotti della terra: pane, uova, olive, pomodori, etc… “Cala u panaru” era l’espressione utilizzata sotto ai balconi quando si portava qualcosa. Prontamente le signore scendevano i cestini legati alle corde per farseli riempire.

Si intrecciavano anche essiccatoi di canne (“i cannizzola”) per seccare al sole, ad esempio, fichi e pomodori per poterli conservare; coprifiaschi per acqua, olio e vino.

Tutto era resistente ma biodegradabile. Alcuni cestini sono davvero dei piccoli capolavori d’artigianato.

Vogliamo riscoprire assieme quest’arte. Non perderla, rinnovarla perché tesoro dei nostri nonni. Perché le tradizioni sono importanti e occorre preservare, valorizzare, difendere il patrimonio locale. Vogliamo imparare questo linguaggio ancestrale, riprendendone non solo il lato artigianale ma anche il lato sociale: imparando ad intrecciare le mani si incontrano, si creano legami, s’intrecciano storie e vissuti.

Si ritorna all’essenzialità della Natura e intrecciare può avere anche potere antidepressivo: stimola la memoria, allena la motricità fine e la capacità d’attenzione, sviluppa e mobilita la creatività.

Attraverso la tecnica dell’intreccio gli elementi divengono flessibili e sono portati a collaborare: l’insieme assume proprietà e prestazioni impensabili rispetto al materiale di partenza. In natura, ad esempio per uccelli e roditori, è proprio l’irregolarità dei rami che favorisce l’aggrovigliamento, l’interconnessione degli elementi, l’aggregazione, il consolidamento che crea un insieme solidale.

A partire dal 6 ottobre l’Associazione Comunità di Volontariato SS. Pietro e Paolo di Lamezia Terme, nell’ambito del progetto “La Terra Cura”, finanziato con il fondo “per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza locale ai sensi degli ARTT. 72 e 73 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117” realizzerà cinque laboratori di fattoria sociale in collaborazione con l’azienda agricola, fattoria didattica e sociale Apicoltura Miceli di Lamezia Terme.

I laboratori, dal titolo “Intrecciando”, saranno dedicati all’apprendimento per la realizzazione del cestino lametino e si terranno presso la stessa Apicoltura Miceli, sede in via Dario Leone 13. Gli unici requisiti per partecipare sono: amore per la Natura e voglia d’imparare da Lei.

È prevista una partecipazione a numero chiuso di massimo 15 persone gli interessati potranno inviare una mail di prenotazione, entro Il 3 ottobre 2023 all’indirizzo: info@progettogedeone.it Effettuata la selezione dei partecipanti l’associazione provvederà a inviare modellino d’iscrizione e programma di massima delle giornate.

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