Il lametino Raffaele Mazza Mazza ha incontrato nuovamente Papa Francesco
3 min di letturaL’artista concretizza tramite la sua arte quattro azioni benefiche
L’artista lametino Raffaele Mazza ha incontrato nuovamente Papa Francesco. È la quinta volta che si trova al cospetto del Pontefice.
In passato ha donato quattro opere d’arte, in quattro distinti incontri con diverse Istituzioni, unite dalla volontà di donare tramite la straordinaria creatività di Mazza un’opera d’arte unica e significativa al Pontefice.
Lo scorso novembre in relazione al sentito invito ricevuto personalmente dal Vice Presidente Vicario dell’I.P.A. (International Police Association) Alfredo Iasuozzi, in comune accordo con il Presidente e con il Direttivo Nazionale, Mazza ha ricevuto la particolare richiesta, che ha sviluppato in un’opera d’arte che potesse racchiudere la storia dell’I.P.A. International Police Association come “Simbolo Storico”, in ricordo esclusivo della prima presentazione in assoluto della realtà I.P.A. ad un Pontefice.
L’opera è stata progettata e concepita ispirandosi:
– Alla “memoria” per cui l’omaggio al fondatore dell’I.P.A. Arthur Troop.
– Al particolare momento, in cui per la prima volta nella storia l’I.P.A. incontrerà un Pontefice.
– Al motto da cui trae il titolo l’opera ossia: “Servo per Amikeco”.
La complessità e particolarità dell’opera è data dalla tecnica sperimentale di esecuzione.
Dalle spatolate materiche ad olio ed acrilico su legno si eleva il volto di Arthur Troop il fondatore dell’I.P.A., un sergente di polizia che la costituì il 1° gennaio 1950, con lo scopo di creare un canale per l’amicizia e la cooperazione internazionale tra gli agenti di polizia.
La postura e l’espressione di Troop è stata studiata appositamente per simboleggiare l’amicizia, un chiaro rimando alla sua intenzione ed intuizione nel pensare ad un’associazione internazionale che si ponesse come scopo principale l’amicizia, abbattendo le distanze ed i confini tra gli appartenenti alle diverse Forze di Polizia, sia in servizio, che in pensione, di tutto il mondo, senza distinzione di rango, posizione, sesso, razza, lingua o religione, elevandone nel contempo il livello culturale e professionale attraverso manifestazioni di vario genere.
La sua mano protesa esprime il “dono”, a sbalzo viene raffigurato il logo dell’I.P.A. appositamente plasmato in un linguaggio armonioso,
La raffigurazione viene infine racchiusa in un passe-partout in raso azzurro, chiaro rimando al colore di sfondo del logo dell’I.P.A., in una doppia cornice in legno a foglia argento e acrilico in uno straordinario effetto 3d.
Contestualmente a questo speciale evento come è noto nello stile e missione di Mazza, ha proposto all’I.P.A. nel rispetto del principio con cui l’Artista vive la propria vita artistica, la possibilità di coniugare contestualmente alla donazione al Santo Padre dell’opera “Servo per Amikeco”, un’azione benefica.
Per tale principio, Mazza ha deciso di non tenere in considerazione l’attuale reale valore artistico dell’opera d’arte, certificato a livello nazionale ed internazionale, ma diversamente un valore “molto più alto” che ha concretizzato dall’offerta volontaria che l’I.P.A. (International Police Association) ha voluto spontaneamente corrispondere all’artista.
Nei giorni scorsi Mazza ha devoluto interamente l’offerta volontaria a quattro importanti realtà ossia:
-il “Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato”
-all’AIRALZH “Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Onlus”.
-all’Associazione “Vittime del Dovere”.
-all’Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma.
Alla fine della cerimonia Mazza ha ricevuto dal Vice Presidente Vicario dell’I.P.A. (International Police Association) Alfredo Iasuozzi un attestato di gratitudine per il suo sostegno e l’azione svolta in favore dell’ I.P. A..
L’impegno di Mazza continua nel rispetto del suo motto “l’arte è un dono e come tale deve essere donata” e nei prossimi giorni lo vedrà nuovamente impegnato un altro evento istituzionale che ha voluto nuovamente indirizzare al prossimo.