Il lametino Raffaele Mazza trionfa all’Artexpo di New York
4 min di letturaL’artista porta a casa il Premio Leaders e l’esposizione al Brill Building 1619 Brodway
Essere scelto tra centinaia di artisti nazionali ed internazionali per l’Artexpo di New York, dove annualmente vengono ospitate più di 200 gallerie, editori, commercianti d’arte e artisti da tutto il mondo in uno spazio congressuale posto nel cuore di Manhattan, giunto alla 45esima edizione, rappresenta un traguardo di assoluta importanza.
Essere riconosciuto addirittura con il Premio Internazionale Leaders a New York per l’opera “San Giorgio” ,un tripudio di colori in un’opera straordinaria unica ed innovativa per tecnica esecutiva è una soddisfazione ed emozione immensa.
Ma arrivare ad esporre ed essere consacrato al 1619 Brodway è un riconoscimento inaspettato quanto stravolgente, per l’opera dal titolo “Joe Petrosino”, un omaggio al poliziotto italo-americano un pioniere nella lotta contro il crimine.
Esporre nei ledwalls collocati al 1619 Brodway presso il Brill Building, a pochi passi da Times Square, unitamente al Premio Leaders a New York di certo pone l’arte di Mazza a livelli di assoluto e raro prestigio.
Broadway è famosa in tutto il mondo per essere il distretto dei teatri di New York, con 10 milioni di spettatori ogni anno. Si tratta di una zona molto rilevante di Midtown Manhattan, in pieno centro. Gli statunitensi e non solo avranno modo di ammirare l’opera di Mazza “Joe Petrosino” per una settimana sui 5 schermi posti al 1619.
Con l’opera commemorativa, di Joe Petrosino Mazza ci racconta, attraverso un’iconografia chiara e diretta, la vicenda del poliziotto italiano naturalizzato statunitense Joe Petrosino.
Tutto di questa rappresentazione è un tassello che ci aiuta a comprendere la storia e la vita di quest’uomo; a partire dalla cornice dove riconosciamo i colori e le iniziali della città di New York luogo in cui l’audace poliziotto a intrapreso la sua carriera adoperando delle tecniche di lotta contro il crimine che ancora oggi vengono messe in pratica. In alto, al centro della tela vediamo il ritratto fiero di Petrosino, con la sua bombetta tipica, un leggero sorriso appena abbozzato mentre alle sue spalle, svetta il Tricolore Italiano, terra in cui il nostro protagonista è venuto al mondo ed ha incontrato la morte.
E l’Italia si fonde con l’America, la Patria non è più una sola per il nostro eroe, e lo si evince dal volto della Statua della Libertà che lo accolse la prima volta che giunse in America insieme alla sua famiglia e dai colori della bandiera americana dalla quale emerge il ritratto del Petrosino.
Sotto di lui, schiacciata dall’immagine del Petrosino vediamo la sagoma oscura di un uomo, con gli abiti tipici dell’epoca mentre porta in primo piano la mano nera grondante di sangue, di un rosso vermiglio, è la “Mano Nera”, soprannome dato alla mafia newyorkese, alla quale Petrosino dava instancabilmente la caccia. E proprio sotto quella Mano ancora sporca di sangue innocente si staglia il profilo della città di New York, vermiglia come il sangue versato per proteggerla.
Riprendendo l’iconografia classica e rimodulandola per narrare di un martire moderno, Mazza ci ricorda che: chi affronta con coraggio il male e si sacrifica per il bene comune non muore mai davvero, ma vive e rinasce ogni volta nel cuore di chi segue il suo esempio, di chi si fa difensore del debole, di chi sceglie la giustizia e non si nasconde dietro il velo dell’omertà.
Le due opere premiate saranno immortalate non solo attraverso una pubblicazione sul catalogo magazine Effetto Arte distribuito digitalmente a centinaia di gallerie italiane ed estere, ma avranno anche uno spazio di risonanza mondiale. Il catalogo Effetto Arte sarà infatti in vendita su Amazon.
Mazza ringrazia il comitato critico della Fondazione Effetto Arte in particolare la Dott.ssa Carlino e il Dott. Sandro Serradifalco che con ardore e dedizione portano avanti la missione di promuovere e diffondere l’arte in progetti di portata globale.