Il lametino Raffaele Mazza vince il Premio Lupiae 2017 in pittura e scultura
3 min di letturaLe opere premiate: “Lamezia Terme” e “La creazione”.
LECCE – Dopo l’enorme successo riscontrato negli scorsi anni ritorna nella Sala Polifunzionale “Open Space” di Palazzo Carafa, presso Piazza Sant’Oronzo a Lecce, il “Premio Lupiae 2017” for The Best Salento’s professionals.
Sabato 25 Febbraio, alle ore 18.30, l’Accademia della Nike, associazione artistico-
Una manifestazione prestigiosa dedicata all’arte e alle “eccellenze salentine” che si sono distinte nelle proprie professioni tra cui Mario Giliberti, Francesco Moriero, Nando Popu, Cristian Carpentieri, Angelo Maria Perrino, Rugiero Vantaggiato, Tommy Miglietta Antonio Parrotto. Nel corso della serata presentata da Franco Petrachi, hanno ricevuto questo importane riconoscimento validi artisti, selezionati dopo un’accurata analisi delle opere dalla Commissione Artistica dell’Accademia della Nike e dal Critico e Storico dell’Arte Prof. Vincenzo Abati.
La città di Lamezia ha fatto ancora parlare di sé…
Grazie all’artista Raffaele Mazza, che si è aggiudicato la quinta edizione del “Premio Lupiae”, con grande soddisfazione e sorpresa da parte dell’Artista, quando gli hanno comunicato che per entrambe le “sezioni” era stato meritevole di riconoscimento.
Mazza ha partecipato nella sezione Scultura con un alto rilievo dal titolo “LA CREAZIONE” ispirato dal Genio di Michelangelo nell’affresco “La Creazione di Adamo” della volta della Cappella Sistina, un’opera unica nel suo genere, raffigurante nel dettaglio la mano “ferma e imponente” di Dio che viene avvicinata dalla mano incerta e timorosa di Adamo.
Con la Pittura, ha partecipato con uno Spatolato dal titolo “LAMEZIA TERME” raffigurandola con i tratti più distintivi.
Lo stesso Artista la descrive cosi: “Lamezia, nella sua splendida cornice paesaggistica, contraddistinta dai colori lametini: l’azzurro nel mare, rosso e giallo del cielo, caratterizzano l’orizzonte dall’incantevole panorama delle isole Eolie, tra le quali Stromboli, con le sue “fumate bianche”.
Lasciandoci, attrarre dai tratti distintivi, troviamo i simboli più antichi: il Castello Normanno-Svevo e il Bastione di Malta, disposti cosi come geograficamente sorgono, e i cladodi comunemente denominate “Pale” ancor più “Pittelle”, che sorreggono il Castello, il Bastione e la mitica “Gurna”; nel complessivo con le naturali spine della pianta, ha simboleggiato le tante difficoltà del territorio, che vengono contrastate dalla Caparbietà lametina, che vuole e trova la forza nel rinascere, rappresentata con i fiori dei fichi d’india e da qua i suoi frutti”.
Oltre ai premi ha ricevuto anche le recensioni critiche del Prof. Vincenzo Abati, Critico e Storico dell’arte, già docente della Cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce definendo “Raffaele Mazza un artista di un’eclettica creatività ben individuata nelle sue opere di cui l’una di ispirazione michelangiolesca, che si distingue per una robusta carnalità, mentre la seconda propone un senso astrattivo che convince per la sua immediatezza e per l’incisività coloristica”.