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Lamezia. Il 5 maggio inaugurazione della mostra di Alessio Patalocco

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Lamezia. Il 5 maggio inaugurazione mostra di Alessio Patalocco

A Lamezia la mostra d’arte contemporanea dell’architetto-artista Alessio Patalocco in “Reti, Teste, Nuvole”

Si terrà venerdì 5 maggio alle ore 18.00 nella sede “SpazioArte57” dell’Associazione “Arte&Antichità Passato Prossimo” in via Garibaldi 47, centro storico di Nicastro, l’inaugurazione della mostra personale dell’architetto-artista di Terni, Alessio Patalocco dal titolo “Reti, teste, nuvole”.

Alessio Patalocco, classe ’82, architetto, professore di Comunicazione visiva presso l’Università per Stranieri di Perugia, si occupa in particolare della progettazione di spazi pubblici e involucri parlanti.

È autore di numerosi progetti di riqualificazione urbana, e recentemente ha partecipato coi suoi progetti alla VIII Biennale di Shenzhen e Hong Kong. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Comunicazione visiva in ambito urbano (ArcheoAres, Viterbo 2019); Verso la Città emittente. L’involucro come elemento di transizione tra architettura e immagine (EAI, Saarbrücken 2015); Rosastrada. Arte urbana (GB Editoria, Roma 2011). Apre giovanissimo uno studio professionale di architettura e arte urbana a Terni. Ha collaborato e collabora con diversi altri studi professionali, tra cui quello del noto architetto Massimiliano Fuksas.

Le opere in mostra a Lamezia Terme sono così suddivise:

1) la parte centrale della mostra è costituita dalla serie di 5 pannelli, ciascuno di 70×100 cm . dal titolo “You’ll be challenged tomorrow”,precedentemente esposta, e con successo, all’archivio di Stato di Vibo Valentia. (Segni dei tempi, 2022, collettiva d’arte)

L’opera usa la visione feng-shui del ciclo della vita come traccia, evidenziando il rapporto tra la deperibilità delle cose e l’eternità delle non-cose.

Il titolo riprende una dicitura trovata all’interno di uno dei dieci “biscotti della fortuna”utilizzati per l’installazione: questa casualità sostituisce il braistorming, stimolando l’osservatore a trovare nuovi significati.

I cinque pannelli ripercorrono le 5 cinque stagioni del feng-shui, citando gli elementi del mondo materiale e le concatenazioni che tra di esse si attuano : una sorta di rappresentazione grafica del divenire, del tempo, del mondo terreno e materiale che sempre deperisce e che mai finisce. Sopravvive solo l’eternità immanente dei non-oggetti come la morte, il cambiamento, il caso o la fortuna : proprio quest’ultima è l’unica cosa immateriale che resta da offrire a Caronte.

2) “Sindonie gondemboranee” del 2018 e già esposte in “Tracce XIII edizione.Medioevo oggi” mostra tenutasi a Narni,nell’ex Chiesa di San Domenico.

Una sindone (e sintonia) contemporanea che parla Morte e Resurrezione, di Vita e di Immortalità, di quello che è oggi l’Amor Cortese e del nostro nuovo rapporto con l’Africa e l’Orienta. Una creazione fatta di elementi aggiunti ripresa dall’esotismo gotico e, più in generale, dal medioevo fantastico.

3)“Quadri riciclati”, dove si mette in mostra il passaggio del tempo visibile nei diversi elementi eterogenei e assemblati ad hoc sulla superficie del quadro con l’intento di metterli in mostra nella loro diversa tessitura di materiale e lavorando sul colore unico. 4)“Nuvole”, una serie di sculture mutevoli in rete metallica che possono assumere forme diverse nel tempo a partire da una prima forma data dall’artista. La costruzione dell’oggetto nello spazio ricerca una interazione con il possessore dell’opera fatta di forme perdute e non più acquisibili, la mutevolezza della forma aiuta a superare la perdita di vecchie forme, ma anche a scoprirne sempre di nuove, in un rapporto uomo-oggetto di tipo esperenziale ed esplorativo.

5)“Imploding plastic inevitable”, un bozzetto per una installazione in plastica e nylon, due materiali considerati da sempre “cattivi” perché responsabili dell’inquinamento, ma che in periodo di pandemia diventano improvvisamente qualcosa di “igienico”, di salutare e di sicuro. La pellicola divide noi stessi dagli altri…fino a farci implodere e appenderci, inevitabilmente al muro.

L’evento, patrocinato dal comune di Lamezia Terme e dalla Provincia di Catanzaro è curato dalla Presidente dell’Associazione Giovanna Adamo, dal vice Sergio D’Ippolito e dalla mediatrice d’arte Antonella Beatrice Bongarzone.

Sarà presente l’artista. Le opere rimarranno esposte fino al 26 maggio con la possibilità di visionarle tutti i pomeriggi dalle 17.00 alle 20.00.

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