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Lamezia. Al Galilei percorso formativo sulla legalità

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Lamezia. Al Galilei percorso formativo sulla legalità

Continua tenacemente il percorso legalità al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme, dove, il 04.02.23, contro il patrimonio “formativo” mafioso, si è elevata, netta e decisa, la voce della dott.ssa Gabriella Reillo, Presidente della Corte d’Assise, oltreché, in funzione vicaria, Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro.

Dopo i calorosi saluti rivoltile dalla dirigente scolastica, prof.ssa Teresa A. Goffredo, nel corso di un dialogo vivace e interattivo, ella ha ripercorso, insieme agli Studenti delle classi quarte (in armonia con il loro percorso in seno al P.C.T.O. che li vede spettatori intensamente curiosi di vere udienze penali presso il Tribunale della città) il suo cammino professionale dedito alla continua lotta alla ‘ndrangheta.

La compagine criminale è stata analizzata nei suoi meccanismi ipocritamente “onorevoli”, con una particolare e commossa attenzione ai bambini e alle donne di mafia; donne che rivestono davvero un ruolo molto particolare: spesso infatti esse se ne discostano palesemente, incuranti delle conseguenze sanguinose che le colpiranno per aver tradito la “famiglia”; altre volte, pur non condividendone affatto lo stile e le scelte, decidono di rimanervi passivamente dentro per non abbandonarvi i figli, quasi in un tentativo estremo di protezione e di resistenza passiva; altre volte ancora perfettamente e attivamente calate nei relativi percorsi, destini e finalità.

Fino a qualche decennio orsono, un ruolo curioso se lo sono visto “cucito addosso” anche dal sistema giustizia, che le ha quasi sempre assolte addirittura perché a tratti ritenute incapaci di un ruolo attivo e determinante nell’organismo delinquenziale.

La conversazione è proseguita con domande e risposte relative alla realtà delittuosa locale, e ai pericoli che possono derivare da un’accettazione quasi passiva e rassegnata di un vero e proprio stile mafioso, che non è sempre contraddistinto da comportamenti clamorosi, essendo tragicamente sufficiente anche una semplice acquiescenza a condotte e atteggiamenti compiacenti.

Il colloquio è stato moderato e arricchito da spunti di riflessione offerti dall’avv. Gianfranca Bevilacqua, docente dell’Istituto.

La dott.ssa Reillo è stata infine omaggiata da una targa a ricordo della giornata: “Nessun uomo è al di sopra della legge, nessun uomo è al di sotto di essa”, con la reciproca promessa di un nuovo incontro, volto a placare la sete di conoscenza di comportamenti virtuosi, per fortuna mai sazia.

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