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Lamezia. Al Teatro Costabile un viaggio unico nella poesia locale

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Lamezia. Al Teatro Costabile un viaggio unico nella poesia locale

Lo scorso 25 Ottobre, a Lamezia Terme (Cz), nella cornice unica del Teatro Franco Costabile, si è tenuta la serata “Oltre Franco Costabile – Viaggio nella Poesia Locale” promossa dal Comitato Costabile 100

Un momento unico, capace di regalare al pubblico in sala emozioni che si potevano toccare con mano. La poesia in vernacolo, quella che risveglia i ricordi più veri, sapientemente interpretata da poeti che ne hanno fatto ragione di vita. Un omaggio a Franco Costabile, vivo più che mai, grazie alla forza rigenerante del Comitato, dove ogni verso non è lasciato al caso.

La conduzione della serata, è stata affidata a Luisa Vaccaro, assessore nel Comune di Lamezia Terme, che vanta una carriera teatrale di tutto rispetto. Infatti, la scena finale della rosa, interpretata sul palco al termine dell’evento, è una sua idea. Un pegno, un simbolo, per omaggiare Franco Costabile, indimenticabile.

Le parole di Luisa, nell’intervista che ci ha rilasciato, si sono avverate, poiché le poesie interpretate, ci hanno davvero fatto viaggiare: “E’ importante essere qui, questa sera lo è davvero tanto, non solo per quello che accadrà, ma anche per la bellezza di questo teatro, per la magia che si respira all’interno, soprattutto per la possibilità di stare insieme nel segno della condivisione della socialità. Cosa aspettarci questa sera? Un viaggio, un viaggio emozionale, un viaggio geografico, pur rimanendo comodamente seduti in poltrona, nelle poltrone del teatro Costabile di Lamezia Terme e quando si parte si parte con una valigia, una valigia di desideri, di sogni, di paure, di angosce e poi dove arriveremo, non lo so, chi vivrà vedrà, intanto seguiteci, buon viaggio a tutti”.

È stato un viaggio straordinario, “Oltre Costabile”, che ha fatto rivivere le emozioni di tanti poeti lametini, rendendo omaggio a uno dei più grandi e amati poeti, Franco Costabile.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della sua nascita, promossa dall’omonimo Comitato. Sul palco, sono state lette le opere di Salvatore De Biase, Pino Renda, Ciccio Scalise, Franco Giuseppe Longo, Francesco A. Fagà, Francesco Guadagnuolo, Cesarino Mercuri e Pasqualino Virginio Mastroianni.

Letture di Raffaele Paonessa (Lellè), Pino Mete, Carlo Isabella e Matteo Scalise, i quali hanno anche dato voce ad altri poeti lametini, tra cui Vittorio Butera, Michele Pane e Salvatore Borelli.

Presente Tonino Sirianni, che dal palco ha ricordato la stagione teatrale 2024/2025, ricca di eventi e nomi noti dello spettacolo. Per il Comune di Lamezia Terme, l’Assessore alla Cultura, la dottoressa Annalisa Spinelli, che ha consegnato delle targhe ricordo, a coloro che hanno interpretato le poesie.

Penso che non ci sia modo migliore, per concludere questo articolo, che riportare fedelmente, alcuni stralci dell’introduzione della serata, autore del testo, l’ingegnere Francesco Antonio Fagà, mentre la lettura è stata del regista Raffaele Paonessa:

La Calabria resta, ancora, un luogo difficile da vivere ma il più bello da sognare. 

Chissà quante volte vi ho raccontato di questo. E l’ho voluto raccontare senza usare la lingua della mia terra natia. Pierpaolo mi rimproverava di questo ma io non volevo parlare solo ai miei paesani, io volevo parlare anche a chi non si è mai voluto, sinceramente, mettere all’ascolto delle piaghe d’Italia dove quelle del mio Sud erano tra la più profonde e purulente, come quelle dei tanti Sud del mondo.

Io non l’ho usato il dialetto, la mia lingua, la lingua dei miei compagni ma tutti voi, oggi, vorrete andare “OLTRE” ed io vi ascolterò con immenso piacere perché è la musica delle mie gioie, dei miei dolori e dei miei paesaggi. 

In piazza Fiorentino, a pochi metri da qui, per ascoltarvi, con Bernardo, come quelle due stelle bizantine abbiamo affittato una stanza dove si vede il cielo della piazza; siamo certi che alla fine, dopo avervi ascoltati, ci ristorerà un sonno di garofani.

Ma, ricordatevi che, alla fine, abbiamo sempre bisogno di una rosa nel bicchiere.

Riccardo Cristiano

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