Lamezia. Albero caduto su via Reillo, perché le segnalazioni dei cittadini non vengono prese in considerazione?
3 min di letturaRami caduti, ma anche pali della luce e alberi abbattuti dalle violente raffiche. Fortunatamente senza danni gravi a cose o persone
Comunicato Stampa
E’ quanto accaduto questa notte nella nostra città, sebbene il maltempo abbia coinvolto buona parte della Regione.
Ovviamente non ci sogneremmo mai di puntare il dito contro chicchessia circa la nota imprevedibilità di alcuni fenomeni atmosferici, ma non possiamo tacere dinanzi ad un’aspetto che per quanto ci riguarda, risulta di fondamentale importanza a tutela dei cittadini, ovvero l’ inoperosità di alcune strutture comunali, nel dare seguito alle segnalazioni che provengono direttamente dai cittadini.
Arrivano pec, atti con protocollo, email, telefonate,ecc.. nel 95% dei casi sistematicamente cestinate. Non sappiamo se si tratti di negligenza, di una precaria organizzazione dei servizi pubblici, un limite circa l’ indirizzo politico/amministrativo o addirittura sia riconducibile alla “qualità” di alcune risorse umane a discapito dei tanti meritevoli.
Da cittadini contribuenti questa condizione risulta inaccettabile, soprattutto alla luce di quanto è successo ieri sera su via Reillo, dove un albero posizionato sul marciapiede, è rovinosamente caduto sul cancello di un’abitazione.
Era pericolante, più volte segnalato dai cittadini, addirittura mi riferiscono, un mese fa oggetto di sopralluogo da parte di alcune autorità comunali, che aimè non ha fruttato nulla.
Ci rendiamo conto della gravità della vicenda? Solo il caso ed il buon Dio ha voluto che l’albero cadesse proprio nel momento in cui non vi erano persone.
Nel 80% dei casi la caduta di alberi o di rami è prevedibile e riconducibile a patologie a carico delle strutture legnose (carie) o dell’apparato radicale (marciume radicale per esempio) oppure a danni subiti nel corso della sua vita dall’albero.
Quindi mai sottovalutare le segnalazioni dei cittadini, anche perché a livello legale il custode del bene, in questo caso dell’albero, è direttamente responsabile dei potenziali danni causati dal bene in custodia, così come stabilito dall’art. 2051 del C.C. secondo il quale:”Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
Nel caso della caduta degli alberi sussiste una responsabilità colposa (e non dolosa) quando l’evento che ha causato il danno non è stato voluto intenzionalmente ma si è verificato “a causa di negligenza, imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi o regolamenti, ordini o discipline”.
In caso di danni o lesioni addebitate a negligenza, dolo o incuria, il proprietario dell’albero, in quanto suo custode ne risponde penalmente. Nel caso che ci riguarda il custode del bene in questione è facilmente riscontrabile nella gerarchia delle fonti.
La giurisprudenza riconosce quindi nel custode colui che ha la padronanza e l’effettiva disponibilità di fatto della cosa (l’albero nel nostro caso) e che quindi conseguentemente ha il dovere della sua gestione.
Ora senza puntare il dito contro nessuno in particolare, credo che sia pacifico che mai nessun Amministratore si sognerebbe di cagionare un danno a cose o persone, ma attenzione all’inerzia o all’incompetenza.
Se in questa città esiste un problema di gestione dei servizi pubblici lo si dica chiaramente, in quel caso saremmo anche pronti a collaborare a tutela dei cittadini, ma da uomini liberi ed onesti intellettualmente non accetteremo mai le difese d’ufficio o qualsiasi partigianeria che vada oltre la questione oggettiva e l’evidenza.
Per come ribadito per la questione mancata pulizia dei fiumi, sulla sicurezza dei cittadini non faremo sconti.
Massimo Cristiano