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Lamezia. Associazioni: lettera aperta a Gratteri e Santelli su Fondazione Terina

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“A nome dei lametini (ma vorremmo poter parlare a nome dei calabresi) ci piace darle atto delle qualità “amministrative” di onestà intellettuale, lungimiranza e concretezza dimostrate nello spingere con fermezza sulla proposta di realizzare nell’immobile offerto dalla Fondazione Terina quell’aula bunker per i grandi processi di mafia, di cui la Calabria è priva e che ci ha visti finora costretti a celebrarli in giro per l’Italia

Comunicato Stampa

Come ben saprà, però, in questa nostra terra le non frequentissime volte in cui buonsenso e merito spiccano il volo, parte quasi sempre la risposta della contraerea, che anche stavolta non s’è fatta attendere.

Solo che adesso non si tratta delle scontate lagnanze campanilistiche di alcune associazioni catanzaresi, le quali nelle sue parole hanno addirittura letto, non si sa come, la volontà di privare alla lunga il capoluogo della sede della Corte d’Appello.

E non si tratta nemmeno della incomprensibile presa di posizione dei valenti giuristi del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, su un preteso obbligo di celebrare i processi per mafia tutti e solo nel territorio del loro Tribunale, quando le norme processuali dispongono che in primo grado si svolgano nei Tribunali in cui sono stati commessi i fatti integranti reato.

Questa volta c’è di più e di peggio, per cui sentiamo di doverle rivolgere e ci permettiamo di rivolgerle l’appello ad intervenire con la sua indubbia autorevolezza per fare in modo che Ministro di Giustizia, Fondazione Mediterranea Terina e chiunque altro debba intervenire sottoscrivano con la massima celerità il contratto di cessione in comodato dell’immobile offerto dalla Fondazione Terina quale sede dell’aula bunker per il processo Scott Rinascita.

Corre infatti insistente e dettagliatissima voce di popolo che la Giunta Regionale abbia deciso di mandare a casa d’urgenza l’attuale Presidente della Fondazione Mediterranea Terina, avv. Gennarino Masi, evidentemente per ricambiarlo del merito che, anche lui con lungimiranza, concretezza e capacità amministrativa, ha avuto nel proporre e nel portare a buon esito l’idea di sistemare l’aula bunker nei locali dell’ex call center della Abramo Customer Care.

La stessa voce popolare riferisce che nella spartizione dei posti di sottogoverno quella casella spetti ad un uomo del Presidente del Consiglio Regionale, Tallini, che avrebbe deciso di collocarvi un suo stretto amico che è stato per molto tempo agli onori della cronaca locale. E noi non sappiamo per quanto ancora il Presidente Tallini riesca a resistere al richiamo delle sirene campanilistiche, i cui ululati già si diffondono ad alto volume dal capoluogo di regione fino a Lamezia ed oltre.

Noi riteniamo che compito civico di associazioni come le nostre non sia solo quello di denunciare fatti già accaduti ed atti già assunti che è poi difficile rimuovere, ma anche e soprattutto quello di provare a prevenirli, indicando all’opinione pubblica ed a chi di dovere i profili di illegittimità di iniziative politiche ed amministrative. E qui di illegittimità ce ne sarebbero davvero tante.

Innanzitutto l’avv. Masi è stato nominato in esito ad una selezione pubblica e non è soggetto al cosiddetto spoil system che consente dopo nuove elezioni all’Amministrazione eletta di sostituire negli enti regionali i vertici nominati di proprio intuito dal Presidente o dalla Giunta.

Inoltre, l’attuale Presidente, che aveva ereditato una Fondazione con bilanci perennemente in rosso, coperta di debiti, inadempiente verso i fornitori e mai in regola con il pagamento degli stipendi dei dipendenti, la ha con la sua gestione evidentemente oculata portata ad avere per tutt’e tre gli anni di sua presidenza bilanci in attivo, diventando da questo punto di vista non passibile di rimozione.

Infine, proprio con l’operazione aula bunker l’avv. Masi ha dimostrato che la Fondazione può e deve diventare uno dei perni centrali di uno sviluppo dell’area che sia ad utile servizio di tutta la Regione. E francamente non vorremmo che proprio questo si sia tradotto nel vero motivo di fretta nel sostituirlo alla guida dell’ente prima della scadenza del suo mandato.

E’ per questo che ci appelliamo anche alla Presidente Santelli, chiedendole di non restar impigliata nella rete soffocante del clientelismo, ma di giudicare e decidere guardando esclusivamente al merito per provare così a far crescere non solo la Fondazione Terina, ma anche il lametino e con esso tutta la Calabria.”

Italia Nostra, Cittadinanzattiva, Comitato Lamezia 4 Gennaio, Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, Comitato Malati Cronici, Osservatorio Sociale San Nicola, Tribunale del Malato, Amolamezia, Comitato Lavoro Sanità Sicurezza, Altrove

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