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Lamezia Bene Comune: da Mascaro alla Lega, su questione ROM solo annunci e fallimenti

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incendio Ciampa di cavallo

Movimento Lamezia Bene Comune si esprime sull’incendio avvenuto nel complesso della Ciampa di Cavallo, che segna una sconfitta per tutta la città

comunicato stampa

Quanto accaduto continua a fare i conti una uno dei suoi principali nodi irrisolti, con una ferita aperta, con una situazione in cui lo Stato oggettivamente ha perso e continua a perdere: continua a perdere sul fronte dell’inclusione, della tutela dei diritti, della capacità di utilizzare bene i finanziamenti, sul fronte del rispetto delle regole.

Le vittime di questo scempio, che continua a ripetersi nonostante annunci e proclami, sono tutti cittadini: abbiamo visto e molti di noi hanno respirato fumo tossico che, nelle ore più calde del pomeriggio, si è propagato in tutta la città,  nelle aree all’aperto dove giocano i nostri figli, dove trascorrono il tempo libero le famiglie, nelle case dove ci sono i nostri anziani… Vittime dell’ennesimo rogo sono gli stessi abitanti della Ciampa di cavallo, a cominciare dai bambini che sicuramente, potendo scegliere, in un caldo pomeriggio di luglio, avrebbero sicuramente preferito giocare in qualsiasi altro posto e non a contatto diretto con esalazioni pericolosissime.

Il dato di fatto innegabile è di fronte agli occhi di tutti noi: da chi nel 2015 annunciava di risolvere una volta per tutte la questione ROM in città e  lo smantellamento  “nel giro di dodici mesi”, alle dichiarazioni di qualche parlamentare lametino che puntualmente ritira fuori il tema in campagna elettorale o tira fuori dal cilindro qualche mega finanziamento di cui ancora non abbiamo visto alcun riscontro concreto, l’ennesimo rogo certifica un fallimento politico e il silenzio assordante di tutte le forze politiche cittadine dopo i fatti dell’altro giorno dimostra un’indifferenza che non possiamo accettare. Perché – lo ripetiamo – è in gioco la salute di tutti i cittadini, a cominciare da quella dei bambini. E soprattutto è una questione di civiltà che bussa alla coscienza di ognuno di noi: ci sono aree nel cuore della città dove lo Stato “non c’è”, dove i diritti e le regole elementari non vengono rispettati, dove si vive in condizioni inaccettabili sotto tutti i punti di vista.

 La storia degli ultimi otto anni, anche per quanto riguarda la vicenda Rom, parla da sola. Uno dei primi annunci del sindaco Mascaro subito dopo la vittoria del 2015 era stato lo smantellamento del campo rom nel giro di dodici mesi. E, dal 2015 ad oggi, solo altri annunci e promesse, in accoppiata con quelli del parlamentare lametino della Lega tra annunci di finanziamenti, interrogazioni parlamentari, promesse e la “parolina magica” dello sgombero sempre utile specie in tempi elettorali. E ancora, sempre da parte di questa seconda amministrazione Mascaro, abbiamo visto annunci di “unità di progetto” e altre formule che oggi, dopo l’ennesimo incendio, appaiono come tante “armi di distrazione di massa”. A meno di due anni dalla fine dell’attuale consiliatura, la domanda che i cittadini si pongono è una sola: cosa hanno fatto concretamente le amministrazioni Mascaro per chiudere definitivamente la brutta pagina dei roghi di Scordovillo e adesso anche della Ciampa di cavallo?

Noi non ci uniremo al vizio generale dell’ “annuncite” o della facile propaganda, ma ci basiamo sui numeri e i dati di fatto: tra il 2011 e il 2013, con il piano straordinario varato dall’amministrazione di centrosinistra, circa 140 cittadini e 35 nuclei familiari hanno abbandonato il campo di Scordovillo. A questi si sono aggiunti i percorsi in collaborazione con le associazioni del territorio, con riconoscimenti anche a livello nazionale, che hanno portato bambini e ragazzi del campo rom a frequentare le scuole e qualcuno anche a laurearsi. Altro che risoluzione del problema. La questione Rom è ferma al 2015!

Su temi come questo, nessuno può dire di avere la bacchetta magica o di aver risolto il problema. Ma oggi, dopo otto anni di amministrazione Mascaro e dopo cinque anni di puntuale interessamento “sulla stampa” del parlamentare lametino della Lega, è giusto che i cittadini, che continuano a pagare ingiustamente questa ferita aperta, abbiano ben chiare le responsabilità politiche e l’abisso che passa tra gli annunci, le promesse e i fatti.

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