Lamezia. Cacciatori sul piede di guerra, disservizio per la consegna dei tesserini
2 min di letturaLa denuncia delle associazioni
Comunicato Stampa
Sono circa 500 i cacciatori di Lamezia Terme che non potranno esercitare l’attività venatoria nonostante circa 150 persone da ieri pomeriggio presiedono, senza nessun risultato, il comune per denunciare il disservizio.
I commissari prefettizi alzano le spalle, le autorità chiamate telefonicamente invitano ad andare a denunciare l’accaduto l’indomani mattina alle forze dell’ordine, i dirigenti del comune inesistenti, insomma il buio totale.
I presidenti Mazza e Torcasio dichiarano:«tutti i nostri soci pagano le tasse dovute, sono in regola per esercitare l’attività e non posso svolgere la così tanta attesa ‘Giornata di Apertura’. Motivo? Il Comune non ha consegnato per tempo il tesserino.
Di chi è la colpa?
Il comune non segue le direttive dello Stato e della regione Calabria, perché?
Anche chi ha la licenza rinnovata (prorogata per Covid fino a marzo) non potrà ad andare a caccia.
A niente è servito l’invito dei giorni scorsi da parte della FIDC (Federazione italiana della caccia) al comune di Lamezia Terme ad utilizzare le direttive dello Stato, come tutti i comuni d’Italia (comunicazione inviata al dirigente tramite pec).
Anche in questa occasione il mondo politico è insensibile e latitante. Porteremo avanti la problematica denunciando l’accaduto».