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Lamezia. Cacciatori sul piede di guerra, disservizio per la consegna dei tesserini

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Lamezia. Cacciatori sul piede di guerra, disservizio per la consegna dei tesserini

La denuncia delle associazioni


Comunicato Stampa

Sono circa 500 i cacciatori di Lamezia Terme che non potranno esercitare l’attività venatoria nonostante circa 150 persone da ieri pomeriggio presiedono, senza nessun risultato, il comune per denunciare il disservizio.

I commissari prefettizi alzano le spalle, le autorità chiamate telefonicamente invitano ad andare a denunciare l’accaduto l’indomani mattina alle forze dell’ordine, i dirigenti del comune inesistenti, insomma il buio totale.

I presidenti Mazza e Torcasio dichiarano:«tutti i nostri soci pagano le tasse dovute, sono in regola per esercitare l’attività e non posso svolgere la così tanta attesa ‘Giornata di Apertura’. Motivo? Il Comune non ha consegnato per tempo il tesserino. 

Di chi è la colpa?

Il comune non segue le direttive dello Stato e della regione Calabria, perché?  

Anche chi ha la licenza rinnovata (prorogata per Covid fino a marzo) non potrà ad andare a caccia. 

A niente è servito l’invito dei giorni scorsi da parte della FIDC (Federazione italiana della caccia) al comune di Lamezia Terme ad utilizzare le direttive dello Stato, come tutti i comuni d’Italia (comunicazione inviata al dirigente tramite pec).

Anche in questa occasione il mondo politico è insensibile e latitante. Porteremo avanti la problematica denunciando l’accaduto».

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