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Lamezia. Al Campanella evento con il premio Nobel Valeria Santori

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Lamezia. Al Campanella evento con il premio Nobel Valeria Santori

Oggi 7 novembre, nell’Auditorium del Liceo Tommaso Campanella, si è svolto un interessante incontro incentrato su un tema di grande attualità: “Pace e Disarmo- utopia o possibilità?”

L’evento rientra in un progetto di Educazione Civica, che ha come referenti d’istituto le docenti Carmela Dromì e Maria Stella Porcelli, organizzato con la collaborazione attiva della prof.ssa Olinda Suriano e del prof. Mazzuca, e il coordinamento della D.S. dott. Susanna Mustaro.

Protagonista dell’incontro Valeria Santori, esperta di diritto internazionale, già consigliera politica del direttore generale OPAC, Premio Nobel per la pace 2013.

Lamezia. Al Campanella evento con il premio Nobel Valeria Santori

Fra le autorità presenti, il sindaco di Lamezia Terme avv. Paolo Mascaro, Don Giacomo Panizza, presidente di Comunità Progetto Sud, il prof. Vincenzo Carbone, responsabile dell’università telematica Pegaso, il presidente del Consiglio d’istituto Massimiliano Serrao, il consigliere provinciale Davide Mastroianni.

L’incontro è stato aperto dall’intervento della prof. Carmela Dromì, che, nel ringraziare l’illustre ospite per la sua presenza, sottolinea l’importanza di questo evento, aperto al territorio, nell’ambito di un percorso scolastico di formazione per le quinte classi, che tende a rafforzare nei ragazzi la consapevolezza dell’importanza di un tema così scottante.

Lamezia. Al Campanella evento con il premio Nobel Valeria Santori

“La nostra volontà- continua la professoressa Dromì- è quella di offrire ai ragazzi uno sguardo critico di fronte a ciò che sta avvenendo, non possiamo permetterci di assumere un atteggiamento di indifferenza in un mondo in cui gli equilibri sono instabili e precari, è necessario quindi rifuggire da ogni posizione ideologica, è necessario intraprendere un cammino di pace, una pace senza compromessi, che non può essere perseguita giustificando gli orrori a cui assistiamo. Siamo qui per fare il tifo solo per l’umanità, per i bambini, per le donne e per gli uomini che vengono annientati, in nome di insistenti, “giustificate” ragioni.”

La dirigente scolastica dott. Mustari, ha posto l’accento sulla necessità, per i giovani, di diventare costruttori di una realtà nuova, che preveda un futuro di pace e quindi di vita e di speranza. In un contesto mondiale in cui esistono, secondo le statistiche, 179 conflitti in atto, difficile pensare che l’apporto dei ragazzi non sia fondamentale, su di loro noi costruiamo le nostre speranze.

Il Sindaco Paolo Mascaro, definendo un privilegio, per gli alunni presenti, quello di poter dialogare con la dott. Santori, ha esortato i ragazzi a diventare loro stessi il baluardo di una società fondata sul rispetto e sulla pace.

Lamezia. Al Campanella evento con il premio Nobel Valeria Santori

La dott. Santori, già funzionario OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), ha parlato ai ragazzi della sua esperienza in questa organizzazione internazionale, istituita nel 1997, con sede all’Aja, che rappresenta l’organo attuativo della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, stoccaggio e uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione.

L’Opac, facente capo all’ONU, con tutto il suo staff, è stata insignita il 10 dicembre 2013, del Premio Nobel per la pace, per “ i suoi importanti sforzi volti ad eliminare le armi chimiche”.

L’OPAC si occupa di contrastare l’uso e la produzione delle armi di distruzione di massa”, – spiega Santori- identificate dall’ONU come “armi esplosive atomiche, armi radioattive, armi chimiche, e biologiche letali e qualsiasi arma che potrebbe avere caratteristiche paragonabili, come effetti, a quelle della bomba atomica.  Armi in grado di causare un alto numero di vittime e danni permanenti non solo all’uomo, ma anche agli animali e all’ambiente.

L’OPAC è costituita da 193 stati, fra cui l’Italia, e stabilisce, nella Convenzione internazionale, il divieto di usare queste armi, vietandone la produzione, lo stoccaggio, il trasferimento da altri stati, e, in caso di necessità, ne dispone la distruzione. Il pericolo enorme, per il mondo intero, è che queste armi possano essere usate clandestinamente da organizzazioni terroristiche”.

Questo bel momento di riflessione e formazione è stato rafforzato dal video sull’assegnazione del premio Nobel per l’impegno dell’Opac in Siria.

Renato Failla

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