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Lamezia, cani randagi all’ospedale: lettera aperta di Nadia Donato al generale Battistini

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Cani randagi ospedale Lamezia

Il problema dei cani randagi che si aggirano nei reparti dell’ospedale si risolve controllando i canili e rinchiudendo i cani?

Comunicato Stampa

La tranquillità va data al personale e ai malati, mettendo in sicurezza la struttura, che ha al suo interno presenze non autorizzate giorno e notte. All’ospedale di Lamezia, così come è la situazione oggi, forse servirebbero veramente dei cani per fare da guardia?

Caro commissario straordinario all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, generale Antonio Battistini, Lei che è uomo di comprovata serietà ed esperienza, e nel quale la sanità dell’ASP di Catanzaro spera molto, sarà stato male informato in merito alla situazione dell’ospedale di Lamezia Terme e la sua sicurezza. Evidenziandole che il problema dell’ospedale lametino non sono i cani che stazionano fuori, né tantomeno quelli che ieri sera sono entrati nella struttura ospedaliera, le chiedo di informarsi sulla situazione delle porte e degli infissi in generale.

Chieda se di notte circolano nell’ospedale persone non autorizzate. Se all’interno dei bagni vengono trovate siringhe sporche, l’utilizzo delle quali potrebbe essere facilmente intuibile. E, ancora, chieda se ci sono stati furti, se il personale si sente al sicuro o se è mai stato minacciato.

Come funziona il sistema delle telecamere? Ci sono sistemi d’allarme? Chieda anche questo!  Il problema grande e grosso che ha l’ospedale di Lamezia Terme è quello dei cani che, con intelligenza, hanno approfittato di una porta aperta per ripararsi? Dopo avere avuto risposta alle domande che le ho umilmente suggerito, credo che Lei stesso chiederà aiuto ai cani perché facciano la guardia ad una struttura che potrebbe essere fiore all’occhiello di una Sanità calabrese, ma che viene lasciata senza mezzi per dare reali risposte alla popolazione che ad essa afferisce.

Egregio Generale, al di là del sarcasmo, comprendo che le notizie che qualcuno utilizza per “avere consensi”, senza realmente approfondire il problema, disturbano chi come Lei vuole lavorare, ma la prego di avere la pazienza di metter in sicurezza l’ospedale e non per il problema dei cani randagi, ma per quello che impedisce realmente ai cittadini e al personale, di recarsi e rimanere nella struttura senza timore. Se poi, in tutto ciò, riesce a mettere una serena analisi di quante difficoltà incontrano malati e lavoratori per avere e dare risposte ai problemi di salute, il territorio le sarà grato.

Sono anni che come associazione ci occupiamo dei problemi della Sanità calabrese e soprattutto quella della provincia di Catanzaro, compresi i problemi degli animali e delle loro difficili sistemazioni, potremmo esserle utili, se lo ritiene opportuno, a riferirle sulla realtà di un territorio che soffre in maniera grave per il mancato rispetto del diritto alla salute.

L’ospedale di Lamezia ha seri professionisti al suo interno, compresi quelli dell’ufficio veterinario, che quotidianamente vengono mortificati dalla mancanza di mezzi, tutto ciò non può che mortificare e sfiduciare lavoratori, malati e famiglie.

Questa è una terra che ha bisogno di fiducia non di annunci eclatanti, di scoop e di falsi paladini del popolo. La salute dei cittadini è una cosa seria ma si è perso di vista il vero punto di riferimento, il malato che deve potersi curare nei propri ospedali.

Nadia Donato Presidente
associazione Senza Nodi

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