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Lamezia. Cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico al Liceo Galilei

3 min di lettura

Il messaggio del Vescovo Rimedio ai giovani studenti

Comunicato stampa

Lunedì 20 settembre, è stato un giorno importante per i tanti studenti calabresi, che hanno iniziato un nuovo anno scolastico, sicuramente pieni di desideri e aspettative. Anche il Liceo Scientifico Galilei ha aperto ufficialmente le porte alla sua giovane utenza, con un’accoglienza particolare dedicata agli alunni delle classi prime: salutati ai cancelli i genitori emozionati, i nuovi studenti si sono presentati sul piazzale antistante la scuola, zainetto in spalla, viso un po’ assonnato e sorriso speranzoso, felici di iniziare una nuova avventura scolastica, accolti dalla Dirigente, prof.ssa Goffredo, e dalle docenti, Accordino e Luciano. L’augurio rivolto loro dalla Dirigente e dalle docenti è stato quello di poter vivere la realtà scolastica a 360°, dopo due anni in cui DAD e realtà virtuale hanno fatto da padrone. L’esortazione comune è stata quella di ripartire con più slancio, di vivere la scuola con fiducia nel domani, credendo nello studio, visto il ruolo fondamentale che esso riveste per la formazione personale e il progresso sociale.

Profonda ed emozionante, è stata poi l’esortazione rivolta loro dal Vescovo emerito della Diocesi lametina, S.Eccellenza Monsignor Vincenzo Rimedio, ospite d’eccezione al Galilei in questa giornata inaugurale.

Monsignor Rimedio ha sottolineato al giovane uditorio l’importanza del senso della vita, rifacendosi a quanto detto nell’omelia dell’aprile 2005 da Benedetto XVI : “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione, ciascuno di noi è frutto di un pensiero di Dio. Come tale ciascuno è voluto, amato, necessario.” E ancora, ribadendo l’importanza del sapere, Rimedio ha continuato: “Mi hanno sempre interessato le due figure dell’homo faber e dell’homo sapiens, trattati dal’Umanesimo del ‘400 e ‘500, l’uno e l’altro sono costruttori: il tecnico tratta la materia di costruzione, l’altro è costruttore di civiltà e di espressione. Voi dovete essere entrambi, nello studio che farete sui libri e in quello che realizzerete nei laboratori. Come vedo i giovani oggi? Un certo numero di essi è impegnato a sviluppare la propria identità, pensa al proprio futuro. Alla vostra età si progetta, si assumono decisioni esistenziali. Le domande che vi ponete sono tante e profonde: Come realizzare il dono della vita? Come trovare la felicità tanto desiderata? A chi affidare il proprio cuore?”

La riflessione, è continuata nella lettura di un breve testo, scritto in passato dallo stesso Vescovo, in cui ha esortato i giovani a vivere con entusiasmo il dono della vita, a riempire ogni giorno di stupore, terminando con queste parole: “Vivi o giovane, la primavera dei tuoi anni, e preparati nella speranza e nella responsabilità all’avvento di una nuova società, progettuale e solidale, più umana e cristiana. Pensa in grande il tuo avvenire, senza condizionamenti, da parte delle fuggevoli e inconsistenti esperienze che offre una società purtroppo alla deriva. Pensa in grande e cammina alla luce del Sole dello Spirito, Cristo Gesù.”
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