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Lamezia città che muore: le associazioni chiedono l’intervento della magistratura

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tribunale lamezia

LAMEZIA. Le associazioni Liberi Cittadini, Mondo Libero, Italia Nostra Onlus e Comitato Malati Cronici del Lametino, invocano l’intervento della magistratura per porre fine al degrado ambientale e sociale in cui è sprofondata Lamezia.

Di seguito la nota stampa: “E’ ormai sotto gli occhi di tutti quanto sta venendo fuori al Comune di Lamezia Terme circa l’inagibilità di strutture sportive e la loro conseguente inutilizzazione, impedendo così a tante società di svolgere la loro attività. Inoltre molte arterie principali sono ormai completamente al buio, grazie anche alla maniera particolare di risolvere il problema dei lampioni marci ed insicuri: rimane il lampione e tolgono la luce. C’è poi la scandalosa vicenda del mancato accatastamento di immobili comunali, senza dimenticare
le fogne a cielo aperto che attraversano il perimetro ospedaliero. 

Altra criticità è l’abbandono, con ammassi di rifiuti pericolosi, che persiste nella struttura mai completata di fronte la direzione sanitaria dell’ospedale di Lamezia Terme. E’ necessario che si prenda atto della pericolosità di tutto ciò tanto unitamente al danno ambientale che ne deriva. Così non si può più continuare!
Tanti gli articoli apparsi sulla stampa, le tv locali e regionali hanno trasmesso numerosi filmati in tal senso. Come è possibile il perdurare di tale assurdità? Sembra si viva in un paese dove tutto diventa lecito e praticabile, dove le autorità competenti ignorano le tante denunce. Sembra che a loro poco importa se pazienti e ammalati sono circondati da pericoli ambientali.
Sono sordi a quanto andiamo denunciando; sono sordi a quanto Papa Francesco va ogni giorno gridando a gran voce: preservare e tutelare l’ambiente, il luogo dove noi viviamo e respiriamo. Non c’è vita senza rispetto dell’ambiente. Le tante malattie oncologiche che stanno aumentando a ritmo esponenziale, trovano origine anche nei tanti siti inquinati in cui ci costringono a convivere. Cosi come tanti malati che avrebbero diritto all’esenzione per la loro patologia, vengono costretti a pagare il ticket perché il software non riconosce tale esenzione.
Il nostro è il paese dei senza diritti.

 


E’ il paese di chi,per paura di ritorsioni,si costringe al silenzio.
Noi vogliamo vivere in un paese libero e pulito che dia futuro e speranza ai nostri figli e non li costringa a malattie imperdonabili perché chi è tenuto a farlo non svolge il proprio dovere per come dovrebbe.
Abbiamo provato in tutti i modi ad interessare la politica ma essa si è dimostrata sorda e cieca.
Non ci rimane che invocare l’intervento della magistratura per porre fine a questo scandaloso degrado ambientale e a questo andazzo senza regole che penalizza i cittadini onesti e coraggiosi”.

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