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Lamezia, una città depressa e amareggiata

4 min di lettura
armando chirumbolo

La nota dell’Avv. Armando Chirumbolo

È un po’ di tempo che seguo con attenzione l’evoluzione delle sorti della città di Lamezia ed il dibattito sociale, prima che  politico, che ha iniziato ad innescarsi in città. Quello che vedo è una città in forte difficoltà, amareggiata e depressa per essere sprofondata in una paralisi istituzionale e  amministrativa senza precedenti nella sua storia. Mi domando, di chi è la responsabilità della condizione in cui oggi versa questa terra così ricca e sfortunata? Non ritengo si tratti di essere sfortunati o cos’altro, e penso sia, proprio, arrivato il momento che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità, fatta eccezione per nessuno. Da tutta la classe politica degli ultimi 20/30 anni che non si è dimostrata realmente capace di far crescere un territorio, come quello della città di Lamezia Terme, che per la sua stessa conformazione e per le risorse che ha ci vorrebbe davvero poco per farlo sviluppare, alla comunità intera ancora ostaggio, per la stragrande maggioranza, di un retaggio culturale incapace  ad operare scelte adeguate per il bene comune. Lamezia ha prima di tutto un problema culturale di fondo. È una città divisa, dove i rapporti tra concittadini si fondano su livori, contrapposizioni, invidie dannose ed il vicino di casa viene , spesso, visto come il nemico da abbattere. Non vi è piena coscienza dell’essere tutti appartenenti ad un’unica grande comunità e di essere tutti orgogliosamente Lametini. Così facendo negli ultimi 20/30 anni, Lamezia ed i Lametini si sono autodistrutti e la situazione in cui versa oggi questo importante territorio non è altro che il risultato di questo sistema culturale sbagliato, che è arrivato il momento di cambiare alla radice. Una classe dirigente, che tale può definirsi perché composta da persone che hanno tutti gli elementi essenziali per dirigere, se fortemente  divisa come la nostra, non solo diventa facile preda di pericolosissime infiltrazioni di illegalità che devono essere combattute con ogni mezzo, ma anche di altrettanto pericolose infiltrazioni di quella ignorante ed inutile inadeguatezza che non servirà mai allo sviluppo della città, e per tale ragione deve essere, in ogni modo, tenuta fuori dalla gestione della cosa pubblica. È vero, i Commissari mandati dal Governo si stanno dimostrando inadeguati a gestire una città grande come Lamezia, ma la colpa di chi è? La colpa dei tre commissariamenti per mafia negli ultimi venti anni, di chi è se non nostra, che con le nostre divisioni e le nostre battaglie autolesioniste abbiamo prodotto questo stato di cose? Lo sappiamo tutti che Lamezia non è una città di mafia. Lamezia è una città dove tanti giovani, e che bella gioventù che abbiamo, si sono adoperati per rendere il centro della città vivo come non mai, aprendo locali ogni sera affollatissimi, organizzando il Lamezia Film Fest, il Lamezia Comics, il Lamezia Summer Time, il Lamezia sport Village. Lamezia è stata ed è la città dei Teatri, con le stagioni dei “Vacantusi” , di A.M.A. Calabria e del rimpianto Lamezia Jazz. Lamezia è la città dello Sport, con le sue squadre di calcio, la Cronoscalata del Reventino, la scherma con i suoi campioni olimpici, la Conad Pallavolo promossa in A2, il Lamezia Basket promosso e, lasciatemelo dire, con un pizzico di orgoglio ed affetto, la Royal Team calcio a 5 femminile promossa, addirittura, i serie A1. Lamezia è la città della “Riviera dei Tramonti”, dei Club, dei Circoli e delle tantissime Associazioni, con in testa “Trame”, che lavorano per lo sviluppo del territorio e della cultura della legalità. Lamezia è la città dei tanti commercianti che tengono vivi i nostri centri e di tante valide menti, che sono riuscite a portare in città anche corsi universitari. Lamezia è la città della Curia Vescovile con le sue tante iniziative. Insomma Lamezia è tanto, e da questo tanto bisogna ripartire. Pertanto queste mie considerazioni, alla vigilia di un anno importante per la città che si deve riorganizzare per darsi un futuro migliore di questo difficile presente, servono per rivolgere un invito a tutta la classe dirigente lametina, di ogni estrazione politica, professionale e lavorativa. Cambiamo rotta e partiamo dall’essere tutti lametini responsabili, che in quanto tali si rispettano e si vogliono bene. La prossima campagna elettorale, che vedrà impegnata la Città di Lamezia per l’elezione di una nuova Amministrazione Comunale e, presumibilmente, anche del nuovo Consiglio Regionale, sia una campagna elettorale fondata, non su quelle divisioni ed odi che tanto male hanno prodotto, ma sull’unione di intenti e sui programmi concreti, affinché dalle elezioni esca finalmente fuori una classe dirigente che può definirsi tale, e che, quindi, in quanto tale sia in grado di ridonare a questo territorio quella centralità svanita. Basta vecchie logiche e scelte inadeguate. Lamezia deve ritrovare la centralità con il suo Aeroporto Internazionale che deve diventare , finalmente, funzionale allo sviluppo della città, con lo sviluppo del commercio, dell’agricoltura, del turismo attraverso le molte risorse naturali – mare, monti, terme – e la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Questi devono essere i punti cardine della classe dirigente lametina che intenderà mettersi a disposizione della città, e dovrà farlo con la coscienza che non vi è nulla da prendere per sé, se non l’onore ed il privilegio di poter lavorare per il benessere dei propri concittadini lametini.

                                                                                       Avv. Armando Chirumbolo

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