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Lamezia. A CivcUp Jonathan Bazzi, scrittore finalista al Premio Strega 2020

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Lamezia. A CivcUp Jonathan Bazzi, scrittore finalista al Premio Strega 2020

A Lamezia Terme Civico Trame e Mammut Teatro insieme in un percorso di educazione alla cittadinanza

Arriva CivicUp Extra, il fuori programma del laboratorio di cittadinanza attiva per giovani protagonisti che vedrà la partecipazione dell’autore Jonathan Bazzi e del suo ultimo libro “Corpi Minori” (Mondadori 2022).

Appuntamento a Civico Trame mercoledì 25 maggio alle ore 18.30 con lo scrittore milanese, finalista al premio Strega 2020, che dialogherà con Elena Giorgiana Mirabelli e Armando Canzonieri in un dialogo aperto con i partecipanti. L’evento si svolge nell’ambito del laboratorio per giovani protagonisti CivicUp “Persone le cose che abbiamo in comune” realizzato da Civico Trame in collaborazione con Mammut Teatro.

Il laboratorio, partito lo scorso dicembre, si è tradotto in un’esperienza sociale che ha l’obiettivo di stimolare pensieri critici e consapevoli, riflessioni e confronto tra i ragazzi partecipanti e che oggi si arricchisce di un nuovo appuntamento extra con una delle penne più interessanti del panorama nazionale in grado di coinvolgere e di parlare ai giovani.

L’autore

Jonathan Bazzi, nato a Milano nel 1985, dopo gli studi in Filosofia ha scritto diversi racconti inclusi in antologie e riviste, tra cui Decameron (Harper- Collins), Manifesto (Fandango Libri) e “Nuovi Argomenti”.Attualmente collabora con quotidiani e settimanali, tra cui “Domani” e “Sette” del “Corriere della Sera”. Febbre è il folgorante esordio letterario di Jonathan Bazzi, un romanzo di culto. Uscito con Fandango nel 2019, è stato finalista al premio Strega 2020 e ha ricevuto vari riconoscimenti: è stato Libro dell’Anno di Fahrenheit-Radio3, ha vinto il Bagutta Opera Prima, il Premio Sila, il Premio Kihlgren e il Premio POP.

Il libro

I corpi minori sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete, ma in questo romanzo “minori” sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio.
Desiderio che fa gravitare i personaggi attorno ai sogni e alle ambizioni di una vita, o solo di una stagione. Come accade al protagonista, che all’inizio della storia ha vent’anni, più di un talento ma poca perseveranza.
Di una cosa però è sicuro, vuole andarsene da Rozzano, percorrere in senso inverso i tre chilometri e mezzo di via dei Missaglia, lasciarsi alle spalle l’insignificanza e la marginalità e appartenere per sempre alla città, dove spera di trovare anche l’amore, che sin dall’adolescenza insegue senza fortuna, invaghendosi di ragazzi tanto belli quanto sfuggenti.
In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante – che sembra tradire le promesse di quiete e liberazione immaginate da lontano –, il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio, provando a capire quale sia il suo posto nell’ordine geografico ed emotivo di questi anni irradiati di cortocircuiti tra reale e virtuale, tra immagine ed esperienza incarnata. Quando inizia una relazione con un ragazzo più giovane di lui e bellissimo, si sente finalmente dentro il cono di luce dorata della felicità: ama, ed è corrisposto. Eppure, non basta trovarsi nel luogo che si è sempre sognato, non basta l’amore. Si è inchiodati a sé stessi, in carne e ossessioni: per riuscire a occupare il proprio posto nel mondo non si può ignorarlo.

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