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Lamezia. Colombo: intitolare ai coniugi Aversa sala consiglio comunale

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Salvatore Aversa Lucia Precenzano

Ho avuto modo di apprendere della proposta dell’amico Massimo Sdanganelli, riguardo all’intitolazione della sala del Consiglio comunale di Lamezia Terme ad Arturo Perugini, lo storico fondatore della città, colui che volle l’unione dei tre ex comuni

Comunicato Stampa

Insieme a questa, diverse proposte sono state avanzate negli anni, tutte rispettabili e legittime. Mi chiedo però a tal proposito, possibile che in una città come la nostra, ad altissima densità mafiosa, in cui negli anni è stato pagato un prezzo altissimo di sangue con assoluti martiri e vittime della criminalità organizzata, a nessuno sia venuto in mente o abbia seriamente spinto per intitolare tale luogo istituzionale, ad uno di essi?

Il sottoscritto alcuni anni fa, da coordinatore regionale di Azione Identitaria, propose di denominare la così detta sala Napolitano, ai coniugi Aversa, vittime della ferocia della ndrangheta a Lamezia Terme, proposta ovviamente caduta nel vuoto. Con il massimo e dovuto rispetto per tutte le illustre personalità politiche che hanno segnato la loro azione istituzionale in città e dove tra l’altro nella stessa Lamezia Terme sono ricordate con strade e monumenti vari, sono del parere che intitolare la sala del Consiglio comunale al sovrintendete di Polizia Salvatore Aversa ed a sua moglie Lucia Precenzano, possa assurgere ad alto valore simbolico per il luogo che rappresenta, come quello del confronto e del governo istituzionale cittadino, e che dovrebbe rimanere estraneo ai condizionamenti mafiosi, ma che per ben tre volte in venticinque anni, è stato sciolto per infiltrazione della stessa mafia.

Chi studia il fenomeno mafioso, sa a menadito che la stessa ndrangheta calabrese, cosi come la mafia siciliana, la camorra campana o ancora la sacra corona unita pugliese, ama le simbologie ed i segni, e questo dell’intitolazione della sala del Consiglio comunale di Lamezia Terme, ad un personaggio come Aversa, nemico giurato delle consorterie criminali della città, avrebbe nella storia di Lamezia Terme, un’alta valenza simbolica ed fungerebbe da abbrivo istituzionale a far sì che quel luogo rimanga immacolato ed impenetrabile alle sirene criminali.

Qualcuno certo dirà che già esiste l’intitolazione di una strada per i coniugi Aversa, che è quella dove la sera del 4 gennaio 1992, si consumò il macabro delitto.

Certo, ma secondo la mia umile visione ed il mio altrettanto umile pensiero, ritengo questa una cosa insufficiente e che rientra in tutte le stranezze relative all’uccisione di questo fervente servitore dello Stato e di sua moglie. Ricordo come il delitto Aversa sia infatti fitto e denso di misteri, fin dall’inizio, da quando pochi giorni dopo l’efferato crimine, spuntò fuori una supertestimone che accusò due persone totalmente estranee al fatto, dando così inizio ad una serie di depistaggi che per tanti anni portarono lontano dalla verità, che venne fuori a fatica e con il passare del tempo.

Ancora ricordiamo come il sovrintendente Aversa non sia stato fatto riposare in pace neppure dopo morto. Qualche tempo dopo infatti, nel cimitero di Castrolibero la sua salma fu data alle fiamme ed anche in quell’occasione, le indagini inizialmente portarono su di una pista sbagliata.

I carabinieri incriminarono due pesci piccoli come si sol dire, della criminalità organizzata cosentina, successivamente assolti.

Gli inquirenti all’epoca furono categorici: “si tratta di uno sfregio simbolico”, a testimonianza di come Salvatore Aversa, incorruttibile servitore dello Stato, fosse profondamente odiato dalla ndrangheta che non ne poteva più delle sue inchieste e del modo che aveva di fare il poliziotto.

Proprio in ragione di tutto questo e per una alta e significativa valenza simbolica, ancora oggi, a distanza di trent’anni dal duplice omicidio, chiedo che le istituzioni politiche, i partiti politici, le associazioni operanti sul territorio, si impegnino per far si che la sala del Consiglio comunale di Lamezia Terme, venga intitolata a Salvatore Aversa ed a sua moglie Lucia Precenzano.

Igor Colombo

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