Lamezia. Comitato scuola in sicurezza chiede a Spirlì la chiusura di elementari e medie
3 min di letturaImmediata chiusura delle scuole primarie oltre a quelle secondarie di primo grado. Questa la richiesta che il Comitato per le scuole in sicurezza ha avanzato al governatore ff Nino Spirlì, al commissario prefettizio del Comune di Lamezia Giuseppe Priolo e al sub-commissario Antonio Calenda.
Di seguito il testo integrale della richiesta del Comitato scuola in sicurezza:
“Il comitato spontaneo per la ‘scuola in sicurezza’ di Lamezia Terme composto da oltre 800 aderenti, a partire dallo scorso mese di novembre ha più volte manifestato, incontrato l’ASP, l’ex sindaco Paolo Mascaro oltre che per ben due volte il sub commissario Antonio Calenda.
Considerato che
abbiamo effettuato anche una petizione online firmata nel giro di 24 ore da oltre 1000 aderenti;
che nel comprensorio lametino diversi comuni hanno chiuse le scuole di loro competenza;
che nel comune di Lamezia Terme ci sono stati svariati e documentati contagi nel personale della scuola tra alunni e docenti;
che l’ASP di Catanzaro ha note ed incontrovertibili difficoltà di tracciamento;
che la stessa ASP l’11 novembre ha suggerito la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.
Atteso che
la situazione nel nostro comune vedeva in data 24 settembre (data di apertura delle scuole) solamente 15 contagi e che alla data odierna si sono raggiunte le soglie record di quasi 800 contagi totali con oltre 300 attualmente positivi chiaramente riconducibili all’apertura delle scuole secondo i dati dal nostro comitato già elaborati e trasmessi;
CHIEDIAMO
con estrema urgenza l’immediata chiusura delle scuole primarie oltre a quelle secondarie di primo grado.
Chiediamo altresì con la consentita urgenza, un incontro finalizzato all’ulteriore ascolto delle nostre istanze poiché riteniamo che la prima politica di contenimento del contagio (necessaria e indifferibile), non può che partire dall’immediata e temporanea chiusura delle scuole con contestuale attivazione della DAD in via precauzionale e cautelativa, e solo in alternativa, l’attivazione della modalità mista già prevista e adottata con successo in altre Regioni.
Tale modalità è immediatamente attivabile giacché prevista dalle linee guida nazionali e dai piani DID adottati da tutte le scuole nei casi previsti.
Dobbiamo altresì evidenziare che abbiamo testimonianze di famiglie che addirittura sono state costrette ad avvalersi dell’istruzione parentale provvedendo a loro spese all’istruzione dei loro figli.
Restiamo quindi in attesa di urgenti e tempestivi riscontri poiché molte famiglie del territorio hanno anche scelto a scopo cautelativo e precauzionale di non mandare i propri figli a scuola per gli evidenti timori del contagio. Rammentiamo che in tali circostanze paradossalmente salta, si sbilancia e prevale il peso costituzionalmente garantito del diritto all’istruzione rispetto a quello della salute”.