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Lamezia: conferenza stampa per le Giornate FAI di Primavera

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Una occasione unica che si concentra su un intero quartiere della città, fornendo tre itinerari principali, inclusi luoghi non aperti al pubblico da quasi trent’anni

Si è tenuta questa mattina in una delle sale del Chiostro di San Domenico a Lamezia Terme, la conferenza stampa circa le imminenti Giornate FAI di Primavera previste per il 26 e il 27 marzo 2022, alla presenza del sindaco Paolo Mascaro, l’assessore Giorgia Gargano, l’assessore Luisa Vaccaro, l’architetto e docente Giuliana De Fazio e la capo delegazione FAI Catanzaro Gloria Samà.

La conferenza ha trovato in accordo i presenti nel ringraziare il laborioso impegno da parte di tutte le istituzioni che hanno aderito all’iniziativa, a partire dalla direttrice del Museo archeologico Lametino, l’architetto Simona Bruni, che ha sposato fin da subito l’iniziativa e ha sottolineato quanto fosse importante che l’incipit delle giornate inizi proprio dal museo, dallo scrigno che detiene la memoria storica del territorio.

Un accorato ringraziamento è stato rivolto anche al vescovo Giuseppe Schillaci, che ha dimostrato grande interesse nei confronti dell’evento, mettendo a disposizione le sale del Palazzo Episcopale, la cui apertura al pubblico non avviene da circa trent’anni, e del Museo diocesano gestito dal direttore Paolo Francesco Emanuele.

Una iniziativa che ha visto la cooperazione di più attori, dal dott. Salvatore Patamia del Segretariato regionale, che ha consentito l’accesso alle carceri annesse al complesso della chiesa di Santa Maria Maggiore, prima di proprietà del Demanio e oggi passata al Ministero della Cultura e indicato come luogo di ricovero dei beni culturali bisognosi di primo soccorso in caso di eventi regionali catastrofici; alle aperture degli atelier di artista dei maestri Maurizio CarnevaliAntonio Pujia Veneziano.

Ma non finisce qui: ampia la disponibilità anche della ormai storica presenza sul territorio del Tip Teatro, con la possibilità di visionare gli spettacoli spalmati nella due giorni nei propri spazi teatrali e la visita ad un luogo privato, il Mulino delle fate, gestito dall’ingegnere Fabio Aiello, un antico casolare che si presterà al percorso di Trekking naturalistico sotto la guida di Francesco Bevilacqua.

Poco, infine è stato spoilerato circa la partecipazione di don Vittorio Dattilo, che metterà a disposizione dei visitatori i lenzuoli decorati conservati nel corso della sua trentennale reggenza parrocchiale di Santa Lucia, usati per adornare le vie del quartiere nei giorni di festa dedicati alla Santa, una testimonianza importantissima che ci regala uno spaccato antropologico di un’epoca passata di cui poco ad oggi si tramanda.

I percorsi sono stati pensati accuratamente per rivalorizzare e puntare l’attenzione su luoghi a cui ormai non si fa più caso, ma che sono identitari della città di Lamezia e che vogliono condurre le coscienze ad una consapevolezza collettiva. Una vetrina per la città per mettere in mostra quanto di bello essa ha da offrire: un vanto, considerando che si tratta di uno dei soli nove comuni che sono stati scelti per le Giornate di Primavera FAI in Calabria.

Un evento straordinario che è stato possibile da realizzare anche grazie all’attività svolta dai ragazzi del servizio civile del comune e dagli studenti degli istituti scolastici lametini che hanno preso parte all’iniziativa, che forniranno le ormai note figure di aspiranti Cicerone, le guide pensate dal FAI per avvicinare e coinvolgere le nuove generazioni al mondo della cultura.

Una occasione, dunque, che ci permette di giungere ad un momento di riflessione e, per parafrasare le parole del primo cittadino, ci permette di combattere le ormai ordinarie immagini di guerra a cui siamo abituati e da cui siamo continuamente bombardati sui social e in tv, non per scansarle, ma per ricordarci come solo la cultura possa abbattere i muri della devastazione.

 

Felicia Villella

 

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