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Lamezia. Il consiglio comunale approva il PSC

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Lamezia. Il consiglio comunale approva il PSC

Si è riunito oggi 16 dicembre il consiglio comunale della città di Lamezia Terme. Punto importante all’ordine del giorno è l’approvazione del PSC

In apertura l’intervento di Giovanni Crocioni, ingegnere progettista, già docente all’Università di Bologna.

Quindi prende la parola l’assessore Stella: questa di oggi è una pagina storica. Lavori fatti in piena trasparenza. Le commissioni sono state convocate sempre a mezzogiorno, sempre nella sala consiliare. Non ci sono stati altri luoghi in cui si è parlato di questo argomento. Una bella pagina di politica consiliare, fatta solo per l’interesse dei cittadini. I piani devono essere partecipati e questo lo è in maniera estrema.
Psc diverso da quello adottato nel 2015? Si è diverso. L’attuale piano è stato adeguato al QTRP della Regione Calabria pubblicato nel 2016.
Si è preso atto dello studio di microsismica di primo livello del 2016. Adeguato ad altre misure emesse dopo l’adozione. Si è provveduto all’aggiornamento del piano al catasto comunale delle aree percorse dal fuoco. Adeguamento alle misure di salvaguardia dell’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale. Aggiornamento al REU e ai pareri e ai rilievi mossi dalla Provincia e dalla Regione.

Quindi è la volta del sindaco Mascaro: relazione puntuale ed esaustiva fatta da Stella. Siamo vicini al traguardo importantissimo, traguardi che segnano il corso della storia, si avvicina la meta: l’approvazione del Psc, abituandosi al ruolo di città trainante della Calabria. Una meta a cui si avvicina per prima. Il sindaco è stato testardo, ma da solo non poteva arrivare al traguardo, al mio fianco la capacità di essere sempre dalla stessa parte dei tredici consiglieri di maggioranza che metteranno il suggello ad una pagina di storia del territorio.
Grazie al rup Ruberto che voleva che questo suo sogno si avverasse, ha dato l’anima per questo traguardo.
Grazie al dirigente Gianfranco Molinaro. Bisogna avere la forza delle proprie convinzioni.
Oggi è una giornata di grande soddisfazione, un’amministrazione lascia il segno quando raggiunge traguardi storici.

Segue il dibattito in aula.

Pegna (Udc): Deluso il passaggio in cui Stella ha parlato delle polemiche che hanno preceduto il dibattito sul Psc. Discutere di un Psc senza una visione significa discutere di fotografia. Io credo che uno strumento urbanistico debba essere uno strumento che delinea le scelte di sviluppo di una città, certamente complessa come Lamezia ma nella sua complessità.
Vediamo uno strumento urbanistico che abbonda di vincoli. Il futuro di Lamezia non può essere quella trasversale, l’unica linea che può tracciare il collegamento con Sant’Eufemia. Il piano è estremamente deludente, comunque è importante che passi, ci accontentiamo del fatto che abbiamo dato risposte a centinaia di osservazioni. Astensione. È un psc che andrebbe bocciato ma mi auguro che si prenda atto dei limiti che ha, che non si progetta la Lamezia del futuro con questo strumento.
Guarascio (Nuova Era): La delusione per il piano è grande, per come io intendo la visione della città che deve essere al servizio della regione. Lamezia ha potenzialità enormi ma è sottovalutata, non si esprime al meglio per come potrebbe. Dobbiamo crescere, attirare persone e investitori. Dobbiamo dare risposte che vanno nella direzione del verde, del turismo. Finora abbiamo visto una città dove hanno deciso gli abusivi. Io avrei coinvolto degli urbanisti di Lamezia che avrebbero dato importanti contributi a Crocioni. Comunque dobbiamo approvarlo per non deludere i cittadini.
Antonio Mastroianni (Forza Italia). Valorizzare l’esistente, si progetta il futuro del territorio, un fattore importante per tutti. L’iter iniziò nel 2010. Adozione in consiglio nel 2015. Ci rendiamo conto che ci sono anche delle criticità. Non si parla di sviluppo delle terme, non vi è programmazione futura di collegamento tra i tre ex comuni. Abbiamo una serie di vincoli. Ma siamo coscienti che bisogna ripartire e prendere quanto di buono è stato fatto per rendere Lamezia più attrattiva. Il psc è un punto di partenza, non un punto d’arrivo. Astensione.
Aquila Villella (Pd). Piano nato con la consiliatura Speranza. Stesura fortemente partecipata con le varie categorie sociali locali ma, da subito, ci sono stati contrasti anche nel centrosinistra per limitare le aree urbanizzabili. Questo piano è conforme al QTRP della regione. Per alcuni i vincoli sono troppi, per me no. Negli anni troppo abusivismo con un’espansione abnorme. I nodi sono tanti e non sono stati ancora sciolti.
Matteo Folino (Forza Italia): Psc astruso rispetto alla realtà socio-economica che la città vive attualmente. La città ha un territorio vasto che si presenta disordinato che l’ente non riesce a gestire. Sarebbe stato opportuno qualificare l’urbano esistente, ridisegnare i centri storici. Il psc doveva contenere il consumo del suolo, necessità di dotare il territorio di tutta una serie di servizi che mancano. (voto no).
Mimmo Gianturco (Fratelli d’Italia): Voto no. Dopo quasi 14 anni non si è verificato se c’è davvero la volontà di cambiare il territorio.
Con un piano decaduto se qualche cittadino proporrà ricorso, cosa succederà? In questo Psc manca la visione delle aree che maggiormente caratterizzano la città e che potrebbero essere volano di sviluppo economico e culturale. Manca la visione moderna della viabilità, non c’è un piano aggiornato del traffico. Il Psc è un piano territoriale e non urbanistico. Non dà identità alla città e non valorizza le peculiarità del territorio.
Annalisa Spinelli (maggioranza). Contributo di tutti è stato fondamentale. Ma se ripartissimo da zero, non potremmo avere un piano diverso e noi abbiamo pensato dunque di andare avanti e smuovere una situazione cristallizzata. Il piano risponde a principi fondamentali su cui non si può discutere. Abbiamo operato nella massima trasparenza, i cittadini hanno potuto esprimere la loro opinione.
Pietro Gallo (Fratelli d’Italia): Confronto costruttivo nelle commissioni con soluzioni condivise. Inconcepibile la trasformazione delle aree B1 del prg vigente e il territorio urbanizzato del nuovo Psc. Lo approviamo senza poter dare una dimensione effettiva di città.
Consumo del suolo zero, area termale. Sant’Eufemia non viene unita col resto della città. Voto astensione.
Davide Mastroianni (maggioranza): è stato fatto un lavoro esemplare, ottimo, in un’ottica di reale confronto rispettando le idee di tutti. Le logiche di partito della sinistra impongono di votare no, pena l’esclusione del partito, nonostante sia il PSC di speranza, quindi nato con una giunta di sinistra. Oggi si fa la storia.

Rosy Rubino (Fratelli d’Italia). Vo no.
Pino Zaffina (maggioranza). Condivido in toto quanto detto dall’assessore Stella. Plauso al lavoro svolto. Non abbiamo utilizzato centro metri quadri in più. Mascaro oggi fa un atto di coraggio portando in aula il Psc. Oggi dobbiamo dare questo strumento vitale alla città.

La consigliere Villella presenta un ordine del giorno che respinge tutte le trasformazioni di terreni agricoli in edificabili. L’ordine non è passato, due voti favorevoli (Villella e Rubino) e un astenuto (Gianturco) e il resto contrari.

Si passa al voto. La volontà è quella di votare le osservazioni, divise in sei gruppi.
Sono tutti favorevoli, eccetto la consigliere Villella che chiede di votare tutti i punti singolarmente. Ne nasce una diatriba tecnico legale con toni sempre più concitati, soprattutto dopo l’intervento di Italo Reale, che ha rivolto delle minacce al presidente del consiglio Nicotera che lo ha fatto allontanare dall’aula.

Si passa quindi al voto di ogni singola osservazione. Dopo qualche ora si completa il voto del primo gruppo, con l’esponente del PD che abbandona l’aula e i lavori lamentando la mancanza di discussione non adeguata all’importanza della tematica.

Questa scelta comporta il venir meno dell’unica oppositrice alla votazione in gruppi, con la ripresa dei lavori accorpando la discussione per come presentata nella delibera di giunta.

Tutti i punti sono passati con la maggioranza compatta a votare favorevole e l’opposizione ad astenersi.

Dopo oltre dieci ore sono state approvate le osservazioni e le controdeduzioni.

L’ultima parola ora spetta a Provincia e Regione per l’approvazione definitiva dello strumento urbanistico

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