Lamezia, coordinamento sanità 19 Marzo: “Vogliamo incontrare Cotticelli”
5 min di letturaLAMEZIA. Il coordinamento sanità 19 Marzo rivolge un appello ai parlamentari lametini e chiede di incontrare il commissario alla sanità regionale, Saverio Cotticelli.
Riceviamo e pubblichiamo: “Scriviamo ai parlamentari che rappresentano Lamezia perché per la sanità ci sono dei rischi per i quali qualcuno deve assumersi delle responsabilità. È sempre colpa di altri? Ma questi altri esistono o è un gioco per cui da anni non paga mai nessuno? La situazione è grave e nei prossimi giorni potrebbe peggiorare. Sicurezza, 20 mln di fondi, sospesi, carenza di personale e di attrezzature ed entro il mese di luglio anche 144 pensionamenti. Questi i principali motivi per i quali abbiamo scritto ai parlamentari lametini, Giuseppe D’Ippolito (Movimento 5 stelle) e Domenico Furgiuele (Lega). Chiediamo ai due deputati che fissino un incontro con il commissario regionale alla Sanità Saverio Cotticelli, perchè ascolti la nostra analisi e possa dire quale progetto c’è sulla sanità del lametino. Oltre a ciò, è necessario che gli stessi informino della situazione inerente la mancanza di sicurezza esistente nell’ospedale di Lamezia anche Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro, il Questore, il responsabile del Commissariato di Pubblica Sicurezza e quello della Caserma dei Carabinieri di Lamezia. È necessario che insieme decidano come garantire in sicurezza il diritto al lavoro e alla cura nell’area interna ed esterna dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di via Perugini. Bisogna capire perché le cose semplici da fare non si fanno ed è sempre il territorio lametino a rimetterci. Anche l’ospedale è strumento di una mala politica, manca la sicurezza: il personale è disposto a lavorare, ma è mortificato e lasciato senza mezzi.
Ci spieghiamo meglio:
È urgente mettere in atto il progetto di messa in sicurezza dell’ospedale. Piano che esiste ed è sempre sulla famosa scrivania del DG generale dell’Asp. Anzi lo hanno visto già in due (di direttori generali), ma nessuno ha inteso prendere provvedimenti in merito. È facile comprendere l’urgenza della situazione informandosi su quante denunce sono state fatte dal personale e dall’utenza dell’ospedale. Ma, oltre a ciò, mettiamo in evidenza che nessun provvedimento è stato ancora preso per la vicinanza del campo rom all’ospedale e le conseguenti problematiche che questa vicinanza crea. Forse la presenza di un presidio h24 della polizia o dei militari dell’esercito potrebbe dare un po’ di tregua all’assedio” che l’ospedale subisce costantemente. La criminalità di ogni tipo ha spazio e libertà di muoversi all’interno e all’esterno del nosocomio. Per tale motivo abbiamo scritto e chiediamo anche pubblicamente ai parlamentari lametini Giuseppe D’Ippolito (Movimento 5 stelle) e Domenico Furgiuele (Lega) di intervenire perché come comitato si possa avere un incontro con il Commissario alla Sanità regionale, generale Cotticelli. Chiediamo che della grave situazione inerente la mancanza di sicurezza sia informato Sua Eccellenza il Prefetto con l’auspicio che ascolti le necessità che sicuramente conoscono bene il Questore di Catanzaro, il responsabile del Commissariato di Polizia e della Caserma dei Carabinieri. Siamo semplicemente cittadini indignati e pronti alla battaglia civile per poter avere il diritto alla cura senza essere vessati ed intimoriti dalla delinquenza. Siamo pronti a lottare per mantenere la qualità è la professionalità nell’ospedale di Lamezia Terme. Per quanto riguarda la sicurezza portiamo solo due esempi per farvi comprendere l’urgenza: la Polizia di Stato ha un presidio all’interno dell’ospedale con una unità, che però resta all’interno della struttura dalla mattina sino alle 14.00. Concluso il turno, sino al giorno dopo, il presidio di polizia rimane sguarnito. Se c’è un’emergenza che richiede l’intervento degli agenti di polizia, questi non sono all’interno della struttura e sappiamo bene che l’ eventualità di un’emergenza, purtroppo, esiste spesso. Sottolineiamo anche che sarebbe utile la loro presenza nei casi dei Trattamenti sanitari obbligatori (T.S.O). Ciò, perchè se dovesse essere necessario un intervento psichiatrico urgente, l’intervento della polizia locale, da parte del Comune è stato garantito dalla mattina sino alle 20.00. Esiste un documento che lo attesta a firma del dirigente Salvatore Zucco, attuale comandante della Polizia locale, e dell’avvocato Paolo Mascaro, ex sindaco di Lamezia. Questo documento del 21 marzo 2019, afferma che esiste un nuovo regolamento in ordine alla pronta reperibilità attraverso il quale si stabilisce che “…a far data dall’8 aprile 2019 l’esecuzione dei trattamenti sanitari obbligatori e degli accertamenti sanitari obbligatori, sarà svolta solo ed esclusivamente durante le ore di servizio della Polizia locale e cioè dalle ore 7.30 alle 20.00, nel periodo dell’ora solare e nel periodo di ora legale dalle ore 8.00 alle 21.00…”. Se per caso durante un orario diverso c’è la necessità di un intervento, ci si chiede chi lo debba fare. Abbiamo una struttura che funziona, ma qualcuno ha deciso che così non deve essere per stancare il personale e i malati in modo che, di conseguenza, tutti decidano di andare via. Di andare a lavorare altrove, di andare a curarsi altrove. Ci sarà così la giustificazione per dire: “un ospedale con poca utenza a che serve?”. Allora, abbiamo inviato una lettera ai nostri parlamentari, dopo la nostra ennesima analisi. È il momento che anche loro intervengano, non con dei comunicati ma con i fatti. La situazione della sanità nel lametino non è questione di lana caprina, ma è un impegno che deve essere primario per chi fa politica, per chi amministra e per gli stessi cittadini. Un incontro è per noi necessario al fine di esporre i problemi direttamente a chi può agire. Confidando nella disponibilità e nella voglia di agire di Pino D’Ippolito e Domenico Furgiuele, chiediamo con il massimo rispetto per il ruolo di tutti, un incontro con il commissario regionale alla Sanità, perché abbiamo un documento che illustra le difficoltà e la richiesta di soluzione delle stesse. Oltre a ciò, riteniamo sia anche necessario un progetto per il nostro ospedale e per dare valore alla sanità di tutta l’Asp di Catanzaro. Lo sblocco dei fondi e del turn over è la prima necessità di cui bisogna specificare i dettagli e dei quali deve essere informata anche il ministro alla Salute, Giulia Grillo. Non siamo disposti ad arrenderci ad un destino deciso per interessi che nulla hanno a che fare con la tutela dei diritti del cittadino. Questo fa comprendere perché vogliamo un incontro diretto con il Commissario e non che i parlamentari o altri si facciano portavoce delle nostre istanze. Siamo certi che i due giovani parlamentari che più volte hanno scritto di volersi impegnare per la sanità del lametino, sappiano accogliere questo nostro appello e che con serenità decidano di dare risposte ad un intero territorio che non è rappresentato solo da noi ma da tutti coloro che lottano per avere la possibilità di curarsi.