Lamezia. Cristiano: “I mafiosi si pentano e facciano i nomi degli assassini dei due netturbini”
2 min di lettura“I mafiosi si pentano e facciano finalmente i nomi di chi ha ucciso i due netturbini, Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, la mattina del 24 maggio 1991. Sono ormai 29 anni, possibile che dopo tutto questo tempo non rimorde la coscienza nessuno che questo duplice ed efferato delitto sia ancora senza giustizia?”.
Sono le parole piene di commozione che Francesco Cristiano ha pronunciato durante la trasmissione La bella stagione andata in streaming su lameziaterme.it e settimionews.it. Con gli occhi lucidi e la voce tremante un po’ per l’emozione e un po’ per l’amarezza, Cristiano ha ricordato il fratello Pasquale ucciso in un agguato di stampo mafioso insieme a Francesco Tramonte, giovane padre di famiglia che lasciò la moglie e tre figlie piccole. A reclamare giustizia per il padre e per Pasquale anche Stefania Tramonte che ha dichiarato: “Sono ormai quasi 30 anni che chiediamo che sia fatta luce sull’agguato del 24 maggio 1991. Sul caso si è celebrato anche un processo negli anni passati ma il dibattimento non ha portato ad alcuna verità. Gli assassini di mio padre Francesco e di Pasquale sono ancora impuniti e io ormai non mi aspetto più nulla dallo Stato. Quello che proprio non riesco a sopportare è che, molto probabilmente, io e la mia famiglia queste persone che si sono macchiate di questo delitto le abbiamo pure incontrate. Magari abbiamo stretto loro pure la mano: questo pensiero mi tortura!”.
Francesco Cristiano ancora una volta ha fatto appello alla politica perchè la smetta di fare affari con le consorterie criminali; la politica deve essere al servizio della collettività e non delle famiglie del malaffare che vogliono tenere sotto scacco la gente onesta e perbene. La trasmissione ha trattato la tematica riguardante le ‘scarcerazioni eccellenti’ che, in queste settimane, stanno trasferendo ai domiciliari centinaia di boss che nelle carceri italiane erano sottoposti al duro regime del 41bis. La trasmissione condotta da Nadia Donato e Maria Scaramuzzino ha dato voce ad esperti e ad alcuni familiari di vittime innocenti di mafia. Sono intervenuti l’On. Angela Napoli, il prefetto Antonio Reppucci, il docente Unical Giancarlo Costabile, la pedagogista Angela De Sensi. Insieme a Stefania Tramonte e Francesco Cristiano anche Giovanni e Francesca Gabriele, genitori di Dodò ferito a morte mentre giocava a calcetto nel giugno del 2009 a Crotone. m.s.