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Lamezia, Cristiano: “Città allo sbando a causa dello strapotere di pochi”

3 min di lettura
Massimo Cristiano

Massimo Cristiano

La nota del Presidente MTL-Nuova Lamezia

Il Comune di Lamezia è sul punto di implodere, una situazione drammatica sotto gli occhi di tutti. Un ente che non riesce ad erogare i servizi essenziali per i cittadini, una città in cui imperversa il degrado assoluto, ove la cultura è azzerata, sport azzerato con strutture chiuse, servizi offerti ai cittadini pessimi, spazzatura dappertutto, senza acqua pubblica, ecc..

Se fosse un azienda privata andrebbe chiusa per totale inefficienza.

Tutti aspetti denunciati in tempi non sospetti, un corto circuito tra cittadini e pubblica amministrazione.

In questi giorni è alto il dibattito in città, tutti a puntare il dito contro i commissari, anche coloro che hanno tifato e sponsorizzato, lo scioglimento della parte politica, oggi puntano il dito contro il Prefetto Alecci. Certo lo stesso non ha brillato e non sta brillando nella veste di amministratore in un territorio che non è il suo, ma il punto centrale che in molti omettono,  la responsabilità è tutta di Alecci? A mio avviso no perché il problema è tutto normativo ovvero nel testo unico enti  locali 267/00 art. 107 ovvero funzioni e responsabilità della dirigenza. Questo è il vero nodo del contendere ovvero l’autonomia gestionale di cui gode la figura del Dirigente, che, tradotto è l’unica figura all’interno di un Comune con il potere di firma degli atti, colui che gestisce gli uffici ed i servizi.

Per questo motivo trovo surreale che ancora oggi in molti non abbiamo ancora compreso il vero problema che sta affossando una intera comunità. Il problema è la gestione del potere reale e non quello di indirizzo politico, che in passato essendo espressione popolare e politico riusciva quanto meno a limitare questo strapotere.
La sconfitta di Alecci inviato dallo Stato, oggi è una tutta normativa, ovvero l’incongruenza tra l’articolo 143 della 267/00 e l’art. 107. Tradotto, oggi il Prefetto Alecci che rappresenta lo Stato o è consenziente nel bloccare una città intera o non riesce far rispettare, nei confronti dei Dirigenti Comunali, la volontà del suo indirizzo amministrativo, quale potrebbe essere l’apertura di un teatro e di un campo sportivo. A nostro avviso è la seconda tesi, un aspetto gravissimo, insomma 70.000 abitanti ostaggio di 2 o 3 Dirigenti che ormai sono diventati incompatibili con il territorio ed andrebbero posti in mobilità e trasferiti altrove insieme a qualche funzionario.

Oggi il Comune è gestito da soli due Dirigenti S. Zucco e A. Belvedere essendo N. Aiello assente. Tutto ruota attorno a queste figure apicali, il resto è noia, aggiungi la condizione di predissesto economico che impedisce nuove assunzioni ed il quadro è delineato. Una città di 70.000 abitanti non può essere sacrificata, per questo motivo a nostro avviso più che Alecci, che dovrebbe in ogni caso rassegnare le dimissioni per non continuare in questo stillicidio pagato con i soldi dei cittadini, bisognerebbe sostituire i Dirigenti comunali a loro volta bel pagati con il soldi dei cittadini, e rimpiazzarli con gente motivata, preparata, con un pizzico di entusiasmo per uscire da quel clima cupo e di rassegnazione che si respira dentro le stanze di via Perugini, valorizzando anche le eccellenze in termini di risorse umane che esistono in via Perugini.

La situazione è molto grave e dietro questo clima di chiusura verso la città e di anarchia si potrebbero nascondere, potenziali  intrecci molto pericolosi. Credo che il Prefetto di Catanzaro abbia il potere di porre rimedio ad una vicenda molto pericolosa, ancor prima che in città scoppi qualche rivolta popolare.

Massimo Cristiano
Presidente MTL-Nuova Lamezia

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