Lamezia. De Biase: “Una città allo sbando con una sanità fatta solo di promesse vane”
3 min di letturaSalvatore De Biase in una nota esprime tutta la sua amarezza e il suo rammarico per la situazione di grave abbandono in cui versa la città di Lamezia ed in particolare per le tante e ataviche problematiche della sanità locale, fatta solo di promesse mai mantenute.
Di seguito la nota di De Biase: “Dopo l’apertura della Microbiologia già attivata; parimenti il reparto di Oncologia, con rammarico continuiamo a constatare, la mancata apertura della Neurologia, tante volte annunciata. Sicuramente attendiamo il trasferimento degli uffici amministrativi su Lamezia, pronti con locali vuoti e a costo zero, mentre su Catanzaro in fitto, e in locali privati e a costi elevati.
Nel frattempo gli ulteriori impegni mancati continuano, per la struttura sanitaria lametina, mostrandosi punitivi per l’intero territorio.
Per esempio si era detto : “Necessita un rilancio complessivo e un potenziamento effettivo dell’offerta sanitaria per i cittadini e il comprensorio sanitario lametino” ; “Va superata la questione delle assunzioni indispensabili al funzionamento di tutti i reparti dell’ospedale di Lamezia e di Soveria Mannelli”.
Per l’assistenza territoriale: “L’Usca di Lamezia, verrà potenziata con il raddoppiamento del numero di medici ed infermieri attualmente in servizio, al fine di assicurare l’assistenza domiciliare. Nel contesto, è essenziale avviare il reclutamento anche di medici per il 118″.
Si diceva ancora ,: “Per il Servizio Emergenza e Urgenza del 118, sarà posta la massima attenzione , un servizio che necessita di nuove ambulanze, quelle in uso si presentano per lo più, datate e spesso e volentieri l’equipe è sprovvista di Medico.
C’è da ricordare inoltre che il 17/11/20, nel consiglio comunale si ribadiva :
“ E’ garantita la riapertura del Reparto di Malattie Infettive“; “La dr.ssa Latella condividendo in pieno la necessità della presenza di un reparto così importante presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme assicurava nel consiglio comunale , che si sta lavorando in questa direzione e la meta è vicina”.
“ Per il Pronto Soccorso dedicato ai sospetti Covid, di fatto l’impegno era quello della necessita, di una Tac mobile da ubicare nell’area esterna antistante, questa ha il grande vantaggio di garantire un percorso dedicato COVID che consentirebbe di liberare anche l’operatività degli altri reparti del Presidio Ospedaliero.”
In pari data, si affermava ancora: “E’ in fase avanzata, attraverso la gestione dell’appalto da parte di Invitalia, i lavori per la costruzione di una nuova Palazzina di tre piani, all’interno del perimetro Ospedaliero, ove saranno successivamente allocati in maniera stabile Malattie infettive e Microbiologia ed un Pronto Soccorso dedicato e con aree di diverse intensità di assistenza”.
Tutte promesse vane, in linea con la indifesa e sfortunata storia sanitaria del Giovanni Paolo II.
L’ultima trovata ? Trasferire a Lamezia la farmacia territoriale, da collocare presso i locali delle formazione universitaria, così da far perdere una ulteriore storica ed importante struttura , con la domanda: perché non destinare la farmacia in trasferimento in altri capienti spazi come colle Sant’Antonio?
O ancora: perché non nei locali magazzino, sottostanti la struttura sanitaria ospedaliera vuoti da tempo ?
Purtroppo la nostra, è una città sfortunata, con un sanità’ sbranata, senza una continuità governativa; senza peso nei gangli istituzionali provinciali e regionali; con una deputazione che deve mostrarsi una volta opposizione al governo e un’altra volta maggioranza forzata dagli eventi. Come ci salveremo? Ai posteri l’ardua sentenza!”.