Lamezia: diffida della senatrice Granato nei confronti della dirigente dell’Ipssar “Einaudi”
2 min di letturaI Partigiani della Scuola Pubblica hanno reso nota la diffida formale e la richiesta della senatrice Granato
La senatrice Bianca Laura Granato è intervenuta con una nota del 2 maggio a sostegno di una docente, che, nonostante abbia vinto il ricorso ex articolo 700 codice procedura penale relativo ad una assegnazione iniqua e illegittima, ha subito a fine anno la sostituzione delle sue quattro classi, sul diurno, con altre nuove quattro con conseguenziale peggioramento del carico di lavoro rispetto a suoi colleghi.
Tale situazione risulta altrettanto pesante per gli studenti, i quali, quasi alla fine dell’anno scolastico subiscono la sostituzione del loro docente con un collega che, senza conoscerli, dovrà completare il programma iniziato dal loro docente ed effettuare le valutazioni finali. La senatrice Granato è intervenuta, in merito, con profondo spirito di solidarietà nei confronti del mondo della scuola con la nota indirizzata alla dirigente scolastica dell’Ipssar “Einaudi” di Lamezia Terme oltre che al direttore generale e al dottor Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
I Partigiani della Scuola Pubblica hanno reso nota la diffida formale e la richiesta della senatrice Granato relativa alla riassegnazione delle cattedre di Discipline Giuridiche Economiche presso l’Ipssar di Lamezia Terme e l’intervento del Garante regionale dell’infanzia in quanto il provvedimento iniquo della dirigente scolastica penalizza sia i docenti che gli alunni sul piano didattico in questa fase di conclusione del corrente anno scolastico.
I Partigiani della Scuola Pubblica non riescono a capire il vero senso della decisione della dirigente scolastica la quale, nonostante l’ordinanza del giudice sia chiarissima sul punto, ha inteso porvi esecuzione scambiando semplicemente le classi tra tre docenti con gravi conseguenze per i docenti e gli alunni.
«Ci si augura – sostengono i Partigiani della Scuola Pubblica- che la dirigente scolastica abbia interpretato male la predetta ordinanza e che a nessuno possa sfiorare il dubbio che dietro non vi sia una per vivace volontà di annichilire chi osa far valere le sue ragioni».
Alla luce di quanto accaduto, due docenti, tra cui la ricorrente, si sono rivolte anche al direttore generale dell’Usr Calabria Anna Cammalleri tramite il sindacato Gilda-Unams nella persona del coordinatore regionale Antonino Tindiglia.
LINA LATELLI NUCIFERO