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Lamezia. Dirigenti del Partito Democratico sfiduciano Masi

3 min di lettura
Pd Calabria bandiere

I dirigenti chiedono un cambio di leadership dopo la sfiducia a Gennarino Masi

Comunicato Stampa

Nel disperato tentativo di scongiurare la chiusura di un ciclo politico, dopo essere stata clamorosamente messa in minoranza nell’ultima affollata assemblea, la dirigenza locale del Pd Lametino tenta di ignorare la sfiducia della base: una manovra per il potere, non per il bene del partito.

Durante l’assemblea del 7 agosto, il segretario cittadino Gennarino Masi è stato sfiduciato dalla maggioranza degli iscritti presenti, con 18 interventi contrari su 20.

Un dato che avrebbe dovuto portare Masi a trarre le opportune conclusioni e ad agire di conseguenza per il bene del partito e della città di Lamezia Terme.
Invece, con nostro grande rammarico, assistiamo a un comportamento che denota ancora una volta la volontà di Masi di perseguire esclusivamente interessi personali, ignorando il chiaro segnale di dissenso espresso dalla base.

Piuttosto che rispettare la volontà uscita dall’assise di mercoledì e rimettere il suo mandato nelle mani del partito, abbiamo purtroppo saputo che il segretario sta perseguendo la strategia di screditare il documento e chi l’ha firmato contattando o facendo contattare i singoli firmatari, innescando l’equivoco di un documento che si fa credere sia stato preparato per l’ultima assemblea così spiazzando chi, avendo aderito ad un documento di 5 mesi fa, pensa infatti a qualche nuovo documento che nessuno gli ha fatto sottoscrivere.

Il documento presentato l’altra sera è un vecchio documento di sfiducia al segretario già uscito tra l’altro sulla stampa parecchi mesi fa, documento che è stato presentato alla prima assise possibile del partito, appunto quella del 7 agosto scorso.

Invece di guardare al merito e alla sostanza di un dissenso largo e proveniente da una larghissima parte del Pd, certificato dall’andamento della riunione, il segretario si abbarbica intorno alla sua poltrona utilizzando ogni mezzo per seminare confusione, dubbi e veleni, così facendo un danno enorme al partito che rappresenta.

Tra l’altro non si capisce perché non si tentò di smentire allora il documento e lo si fa adesso, un documento ripetiamo uscito pubblicamente e che nessuno rinnegò. Lo si tenta di fare maldestramente oggi invece proprio nel momento in cui platealmente l’assemblea degli iscritti toglie la fiducia al segretario.

Masi ha deciso di cercare una mediazione con i dissidenti, non per il bene della comunità, ma per consolidare la sua posizione di potere e pressarli affinché smentiscano quanto scritto nel documento sulla scorta di un equivoco e di una confusione creata ad arte.

Ora, è evidente che la sua intenzione non è quella di trovare una soluzione condivisa per superare la crisi politica interna, ma di esercitare pressioni sugli iscritti, in particolare su coloro che hanno firmato un documento in cui si evidenzia la sua inadeguatezza politica.

Tale atteggiamento non può che essere condannato. È chiaro che Masi non è interessato al bene comune o all’unità del partito, ma piuttosto alla sua permanenza in una posizione di comando, a discapito della volontà degli iscritti e degli interessi della città di Lamezia Terme.

Questo tentativo di manipolare la situazione e di ignorare il malcontento diffuso è l’ennesima dimostrazione della sua inadeguatezza politica. Il partito merita una leadership capace di ascoltare e rispettare la volontà della base, che metta al primo posto il bene della collettività e non i propri interessi personali.

Chiediamo pertanto che Masi prenda atto della sua sconfitta e favorisca un cambio di direzione che possa restituire al nostro circolo l’unità e la credibilità necessarie per affrontare le sfide future.

Luigi Muraca
Lidia Vescio
Giovanni Gallo
Antonio Sirianni
Fabrizio Muraca
Giandomenico Crapis
Fernando Miletta
Vittorio Paola
Francesco Cortellaro
Osvaldo Rocca
Angelo Curcio
Francesco Carito
Palmira Caparrotta

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