Lamezia. Domenico Iannacone in un’indimenticabile Sabato del Villaggio
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A Lamezia Terme, sabato 29 marzo, il Teatro Politeama-Costabile ha visto protagonista il giornalista Domenico Iannacone che con le sue storie, raccontate, vissute, sentite con il cuore in prima persona, hanno fatto commuovere i tanti intervenuti in sala
Il Sabato del Villaggio, storica rassegna arrivata alla diciannovesima edizione con la direzione artistica del Prof. Raffele Gaetano, si conferma ancora una volta un’idea vincente.
“Che ci faccio qui” le storie più straordinarie sono quelle che ci passano a fianco senza che le riconosciamo è il titolo che da il tema all’edizione. Abbiamo chiesto a Raffaele, spiegazioni in merito: “Un titolo che è tutto quanto un programma, che ci faccio qui, che poi come tutti quanti sanno è il titolo del programma di punta che ha realizzato Domenico Iannacone, uno dei programmi più seguiti, più amati dei palinsesti Rai. Noi lo abbiamo invitato, intanto per la sua affabilità, poi soprattutto per la sua profondità e capacità giornalistica di portare a galla veramente tante storie nascoste, tante storie eclissate nell’arco del tempo. Domenico Iannacone è un ricercatore di verità sommerse, e grazie anche al suo programma, devo dire soprattutto grazie al suo programma, queste storie sono venute a galla, hanno trovato poi una giustizia etica nel nostro paese”.
Presente anche il Consigliere Comunale Antonio Lorena, Presidente dell’Associazione “Al Vaglio” entusiasta per il teatro pieno di gente ed orgoglioso dell’ottimo andamento dei tanti sforzi profusi per promuovere cultura sul territorio, dichiara ai nostri microfoni: “Il Teatro Politeama-Costabile è sempre più attivo e noi lo sosteniamo. Sostenendo gli eventi abbiamo, durante quest’ultimo anno, inaugurato il cinema e riempito di tanti, tantissimi contenuti culturali questo splendido luogo che oggi si arricchisce ancora di più. Siamo alla diciannovesima edizione del Sabato del Villaggio, ringraziamo il Prof. Raffaele Gaetano per averci onorato con questo evento. Un evento di rilievo non solo comunale ma anche regionale e nazionale, come il Sabato del Villaggio ci ha sempre abituati”.
Il volto del teatro Politeama-Costabile però, è una persona umile e laboriosa, che apre le porte di un mondo capace di stupire con le sue meraviglie. Questa persona, che sta dietro le quinte e permette la buona riuscita di ogni evento, è Tonino Sirianni della Music Art Service, anche lui felice per l’ottima riuscita della serata e del teatro stesso: “Abbiamo iniziato con la rassegna teatrale e adesso stiamo proseguendo con la rassegna cinematografica. Questa è la casa dei lametini. Noi abbiamo il compito di aprire le porte di questo teatro, dobbiamo riempirlo di contenuti, ci stiamo provando da tempo e da quando abbiamo iniziato con il cinema ed il teatro, questo luogo storico ha ripreso una nuova vita”.
Domenico Iannacone, nell’intervista che ci ha rilasciato, ci ha spiegato il suo lavoro in questo modo: “Torno intanto in luoghi che ho attraversato e ho raccontato nella mia attività professionale. Oggi c’è l’occasione per parlare dall’altra parte dello schermo, quasi a voler uscire dallo schermo e raccontare quello che succede quando si immaginano dalla televisione, quando si vogliono raccontare le storie e quando le storie poi devono avere un significato”.
Poi gli chiediamo del titolo: “Mi permettete di andare in tutte le direzioni possibili “che ci faccio qui” senza ne punto interrogativo ne punto esclamativo, è come poter percorrere mille strade contemporaneamente senza avere nessuna preclusione sostanzialmente”.
Una sala ricolma di gente, emozioni palpabili, trasmesse dalle clip delle storie raccontate da Domenico. Ogni persona, seduta o alzata al teatro Politeama-Costabile, non ha assistito solamente ad un dialogo fra Raffaele Gaetano e Domenico Iannacone, ma ad un insegnamento tanto semplice, quanto dimenticato: “amare il prossimo” colui che spesso è ignorato, ci passa accanto, e non lo vediamo o non lo vogliamo vedere.
In un mondo che dimentica troppo presto o è assuefatto alla violenza continua, c’è bisogno di svegliarsi, aprire gli occhi e fare tesoro di persone come Domenico, che, laicamente, ci insegnano a essere speranza, ad essere umani.
Riccardo Cristiano