Lamezia. Don Pasquale Di Cello nuovo parroco della chiesa del Carmine
3 min di letturaLAMEZIA. Don Pasquale Di Cello è il nuovo parroco della chiesa del Carmine a Sambiase
Nella messa vespertina di ieri sera il vescovo diocesano ha presentato ai fedeli la nuova guida della comunità parrocchiale che è stato ordinato sacerdote il 4 aprile del 2000 e che in questi anni ha svolto il suo ministero presbiterale in diversi centri della diocesi.
Don Pasquale Di Cello riceve il testimone da don Gigi Iuliano che ha guidato la comunità del Carmine insieme al parroco in solido don Pino Latelli. Il presule ha salutato il nuovo parroco augurandogli buon cammino insieme ad una comunità che lui ben conosce perché originario dello stesso quartiere. Mons. Schillaci ha fatto presente che il nuovo cammino di don Pasquale coincide con l’inizio della Quaresima, tempo propizio per entrare sempre più in intimo dialogo col Signore.
Nel corso della funzione don Di Cello ha rinnovato il suo giuramento di fedeltà al vescovo e ai suoi successori.
A nome della comunità, Vincenzo Guadagnuolo ha rivolto il saluto al nuovo parroco sottolineando la felice coincidenza dei nomi. La parrocchia del Carmine per molti anni è stata retta da don Pasquale Luzzo, sacerdote amatissimo e rimasto nel cuore di molte generazioni. Ora la chiesa e la comunità parrocchiale di Cafaldo hanno un nuovo ‘don Pasquale’ che bene conosce i luoghi e le persone che sono stati affidati alla sua guida.
Anche don Di Cello, nel suo saluto ai suoi nuovi parrocchiani ha menzionato don Pasquale Luzzo e non ha dimenticato don Pasquale Caputo, della chiesa dell’Addolorata, dove è iniziato il suo cammino di formazione verso il sacerdozio. Nei ricordi di don Di Cello anche Padre Giovanni Vercillo, sacerdote che nella sua breve ma intensa esistenza ha lasciato un segno indelebile per la sua testimonianza di fede. Da questo contesto storico, da queste figure che hanno segnato la vita religiosa e socio-culturale di Sambiase e di tutta Lamezia, parte la nuova ‘avventura’ di don Pasquale che ha concluso il suo saluto con un’espressione dialettale.
“Mi mintu ‘u mantisinu” ovvero ora ‘indosso il grembiule’ e mi metto a lavorare insieme a voi per la comunità. Questa il proposito del nuovo parroco che richiama la bellezza e la pienezza della ‘Chiesa del grembiule’ di don Tonino Bello: ovvero servire e non essere serviti che è anche il motto del nostro vescovo diocesano, mons. Giuseppe Schillaci. m.s.