Lamezia, elezioni 2018: il Movimento 5 Stelle presenta i suoi candidati
4 min di letturaI 5 stelle si presentano alla città di Lamezia Terme
LAMEZIA. È l’avvocato e docente Giuseppe d’Ippolito, candidato per la Camera nel collegio uninominale di Catanzaro-Lamezia Terme, a presentare in un incontro pubblico i candidati del Movimento 5 Stelle. “Quello che vedete è frutto della collaborazione dei cittadini di Lamezia – ci tiene a sottolineare d’Ippolito -. A noi piace affrontare i cittadini guardandoli negli occhi, non ci interessano le riunioni nel chiuso di un albergo con i tesserati del partito pronti ad applaudire a comando, ci interessa riuscire a parlare alla gente”.
Il Movimento ha dunque presentano le liste e i propri candidati alla città di Lamezia Terme, a partire da Bianca Laura Granato, insegnate e candidata al collegio plurinominale del Senato, il cui primo obiettivo strategico è quello di un programma che si basa innanzitutto sulla qualità della vita degli italiani, sul risanamento della scuola pubblica, sull’ambiente grazie al quale creare opportunità di lavoro (si parla di almeno 200.000 posti di lavoro) e sviluppo.
E ancora, il welfare, aspetto fondante della nostra società, “come possiamo dichiararci liberi se non abbiamo sanità, istruzione, lavoro e quindi non abbiamo un reddito. Nessun cittadino privo di reddito può effettivamente definirsi libero. Ecco perché il Movimento ha finalmente deciso di dare questa libertà ai cittadini con il reddito di cittadinanza”.
Non una regalia o un beneficio senza alcun ritorno, ma un reddito dato in cambio di alcuni specifici doveri che si richiedono al cittadino in base alla formazione personale. Dello stesso avviso e con un focus particolare sui precari Silvia Vono, candidata nella lista uninominale al Senato, che condanna i tanti bandi e la politica fatta di mancette che relega i giovani in un continuo stato di disoccupazione e le tante aziende che rischiano la chiusura.
Non solo, si parla anche delle strade dissestate e dell’assenza di mezzi di trasporto che arrivino nei piccoli paesi, che di conseguenza risultano essere isolati a dispetto della tanto millantata città metropolitana, appellativo di cui per ora si fregia solo la città di Reggio Calabria. “Non è giusto che la città di Lamezia, centro della Calabria, non abbia il giusto riconoscimento”.
Di spessore anche l’intervento del parlamentare uscente Paolo Parentela. “Cerchiamo di aprire gli occhi e alzare la testa, altrimenti questa politica continuerà a calpestare il nostro futuro e quello delle prossime generazioni”, afferma immediatamente il pentastellato, che parla dunque di bonifiche che potrebbero creare una certa quantità di posti di lavoro – almeno 10.000 -, di fonti rinnovabili, di edilizia, di sanità.
Un pensiero anche all’inagibilità di molte scuole e al problema dell’amianto, tutt’ora gravemente attuale. “Solo una forza politica che ha le mani libere può riuscire a cambiare una volta per tutte questo Paese. Si può cambiare solo attraverso una rivoluzione culturale e con una vera legge anticorruzione”. È la parlamentare Dalila Nesci a commentare le ultime vicende che hanno portato non poco scompiglio all’interno del Movimento e che riguarda le detrazioni volontarie che i parlamentari si sono autoimposti.
Una vicenda, chiarisce la Nesci, nata solo per quei pochi che non ce l’hanno fatta, mentre tanti altri sono coloro che invece hanno attuato la detrazione, Nesci compresa, che ha annunciato di essersi privata di 142.000 euro, cifra servita per finanziare un fondo per piccole e medie imprese.
Chiusura dell’incontro da parte di d’Ippolito che ha affrontato una serie di temi di stringente attualità e legati al territorio: lo stato di degrado di zone quali Ciampa di Cavallo e di San Pietro Lametino; i rifiuti; il continuo disservizio idrico e la questione Sacal. Non dimenticando ovviamente di chiedersi il perché della continua migrazione di candidati appartenenti ad altri schieramenti verso città diverse della regione (Talarico a Reggio Calabria, per esempio) o addirittura al di fuori dei confini regionali.
Uno spostamento probabilmente dovuto all’ormai scarsa credibilità dei candidati per i quali c’è invece la necessità che provengano dai territori di nomina, solo così potranno realmente capirne i problemi.
V.D.