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Lamezia. Emergenza rifiuti, Miceli (AI) ripropone il sistema THOR

3 min di lettura

Ancora una volta la Calabria, e nello specifico Lamezia Terme, si trova a fronteggiare l’emergenza rifiuti e, ancora una volta, la direzione intrapresa dalla Regione per risolvere l’emergenza risulta essere quella piu’ conveniente per chi dalla gestione del servizio cerca solo di guadagnarci fior di milioni e non di proporre soluzioni definitive e convenienti per tutti, soprattutto per l’ambiente e, di conseguenza, per i cittadini.

L’ente Regione ha emesso il bando per la “gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani sito in località San Pietro Lametino del comune di LameziaTerme e dei connessi lavori di riefficientamento funzionale” ed in attesa dell’espletamento della gara ha prorogato il contratto (che scadeva il 22/06/2018) con la ditta Daneco, che ha dichiarato fallimento nel 2017 per gravi carenze di liquidità con problemi a pagare i fornitori e le tasse all’erario ma che, nonostante tutto, continua ad essere “sostenuta” dalla Regione Calabria.

Nel 2017 infatti la Regione interviene per tamponare le falle del sistema privatistico della gestione di un servizio pubblico essenziale come quello del ciclo dei rifiuti con il solito meccanismo secondo il quale si interviene per “non interrompere le attività impiantistiche con grave nocumento per la salute pubblica e l’ambiente” cosi’viene attivata la cosiddetta “procedura in sostituzione diretta nei pagamenti dei fornitori” che in soldoni significa che la Regione Calabria salda i debiti della Daneco con i suoi fornitori per evitare il blocco dell’impianto.

Milioni di euro già spesi e circa 30 milioni di euro messi in preventivo da spendere, dunque, per mantenere uno status deleterio per la città che resta sotto scacco per la gioia di ambigue consorterie affaristiche.

Non è la prima volta che interveniamo con una proposta alternativa riguardo al servizio smaltimento rifiuti urbani perché riteniamo che sia l’ambiente che la salute (anche economica) dei cittadini dovrebbero essere prioritari e l’alternativa valida per noi è rappresentata dal sistema Thor (Total House waste Recycling), ed è stato sviluppato dal CNR sotto la guida del ricercatore Paolo Plescia e la collaborazione della società ASSING SpA di Roma.

Con Thor si recuperano e raffinano i rifiuti senza farli passare dai cassonetti differenziati, trasformandoli in materiali utili e combustibile prezioso, ad un costo pari al quinto di quello di un inceneritore. L’impianto è completamente autonomo, consuma parte dell’energia che produce e cede il resto all’esterno ed ha il vantaggio di non rilasciare in atmosfera alcun tipo di inquinante in quanto è basato sul trattamento meccanico “a freddo” e mira ad ottenere CDR (combustibile da rifiuti) in finissime particelle ad alto potere calorifero.

Chissà perché non viene preso in considerazione. Forse perché non permette l’intrusione della “longa manus” della mafia?
Oppure, altra valida alternativa, Rifiuti Zero (di Paul Connet) che è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di riutilizzo delle risorse presente in natura perché, come afferma lo scienziato, “I rifiuti non sono altro che un prodotto mal progettato creato dall’uomo”.

E’ dai tempi della Giunta Speranza che ci premuniamo di proporre valide ed economiche soluzioni alla perenne emergenza rifiuti per la città di Lamezia Terme ma, piuttosto che avere l’intelligenza di considerare le nostre proposte, si preferiscono le solite e dispendiose, oltre che irrisolutive, scelte tampone pur di accontentare le solite consorterie.

Raffaele Miceli
Azione Identitaria Calabria

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