Lamezia Film Fest presenta: Ascanio Celestini e Daniele Ciprì
3 min di letturaSarà un giovedì all’insegna del grande cinema d’autore, quello interno al programma della quinta edizione del Lamezia Film Fest (dal 13 al 17 novembre al Chiostro San Domenico).
Giovedì 15 novembre al Chiostro San Domenico, infatti, incontreranno e converseranno con stampa e pubblico sia Ascanio Celestini che Daniele Ciprì, autori cross mediali che attraversano cinema, tv, musica e arti in genere con noncuranza senza perdere un grammo del loro peso specifico culturale.
Celestini è la voce forse più nota anche al grande pubblico del teatro di narrazione, al quale arriva da una formazione non accademica e da studi di antropologia. Interessato all’oralità, reinterpreta in maniera assolutamente personale e fortemente autoriale le formule e i canoni della letteratura e della storia popolare, inventandosi un teatro fortemente innovativo declinato secondo la sua sensibilità, basato su monologhi di narrazione torrenziale e a volte di difficile penetrabilità ipertestuale. Ha prodotto più di quindici spettacoli, scritti e messi in scena direttamente da lui, svariati racconti teatrali, una raccolta di favole, un album da cantautore, un documentario sul precariato (Parole Sante), e due film. Trova anche il tmepo di collaborare con radio e tv. Il suo esordio alla regia, La Pecora Nera, che sarà proiettato al Lamezia Film Fest giovedì 15 novembre alle 17.30, è stato presentato in concorso al Festival di Venezia nel 2010, dove ha suscitato un enorme successo di pubblico e critica; successivamente ha ricevuto una candidatura ai Nastri D’Argento per il miglior regista esordiente.
Con La Pecora Nera Celestini ha dato voce agli internati nell’ospedale psichiatrico romano di Santa Maria della Pietà, compiendo un viaggio lirico sull’emarginazione inespressa della malattia mentale: la storia racconta di Nicola, che ha trent’anni e vive rinchiuso in un ospedale psichiatrico dove lo hanno dimenticato una mamma impazzita, una nonna “ovarola”, un padre prepotente e due zii inadeguati.
Daniele Ciprì invece ha raggiunto la grande popolarità con un programma che, nonostante fosse di incredibile suggestione e intensità emotiva e culturale, è entrato prepotentemente nelle case del pubblico generalista attraverso una messa in onda storica su RaiTre nel preserale: parliamo ovviamente di CinicoTv, la serie leggendaria con clip in bianco e nero con interviste (o scenette) a personaggi alienati siciliani interpretati da attori non professionisti, mettendo in scena le macerie morali dell’Italia sull’orlo della catastrofe culturale (cosa che è poi puntualmente avvenuta…).
Ha diretto poi con il sodale Franco Maresco Lo Zio Di Brooklyn, nel 1995, mentre è del 1998 Totò Che Visse Due Volte: entrambi i film raccontano la stessa Palermo vista nella loro serie tv.
È del 2003 invece Il Ritorno Di Cagliostro, presentato in concorso al Festival di Venezia, capolavoro assoluto; mentre invece risale al 2012 la sua prima regia “in solitaria” con E’ Stato Il Figlio, vincitore a Venezia.69 del contributo tecnico per la fotografia. Ciprì è anche uno dei più importanti direttori della fotografia, e ha collaborato in questa veste con alcuni fra i più grandi autori italiani come Roberta Torre, Marco Bellocchio e Sergio Castellitto. E’ Stato il Figlio sarà proiettato al LameziaFilmFest giovedì 15 novembre alle 20.30.
Ascanio Celestini e Daniele Ciprì riceveranno il premio Ligeia nella stessa giornata di giovedì dalle ore 19.00 in poi.
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V.A.