Lamezia Film Fest presenta: Milo Manara
3 min di letturaChe Paolo Villaggio fosse un uomo molto amato è ovviamente di pubblico dominio: con le sue invenzioni lessicali e i suoi personaggi così “umani”, ha accompagnato le vite di una larghissima fetta di popolazione italiana, delineandone i vizi ma esaltandone in negativo le virtù.
Il Premio Paolo Villaggio, dunque, che durante il Lamezia Film Fest 2018- LFF5 nasce e sviluppa la sua prima annualità, non fa che ribadire ciò che tutti sanno: in tanti infatti sono stati contenti di poter partecipare, con un segno più o meno evidente, all’omaggio che il Festival di cinema ideato da GianLorenzo Franzì ha voluto tributare a questo indimenticabile ed indimenticato artista.
A partire dalla mostra fotografica, con ricordi intimi e personali estratti dall’archivio di famiglia; alla statuetta di Infinite Statue, che farà bella mostra di sé durante i giorni di Festival; ai tanti film e documentari che saranno proiettati, non ultimo La Voce Di Fantozzi di Mario Sesti, con il grande autore e critico presente. Ma c’è un regalo alla memoria di Villaggio che probabilmente ruberà la scena agli altri: il disegno inedito che il Maestro Milo Manara ha voluto donare al Lamezia Film Fest.
Manara, classe ’45, nato a Bolzano, è uno dei più celebri fumettisti e illustratori italiani del dopoguerra. Disegnatore dal tratto raffinato, ha saputo creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime impossibili, talmente affascinanti ed eteree da essere totalmente irreali.
Da sognatore e creatore di sogni qual era, del resto era impossibile che Manara non si incontrasse con l’altro Re Onirico italico, ovvero Federico Fellini: le loro strade si sono incrociate principalmente in due occasioni. Viaggio a Tulun è la prima: da un soggetto di Fellini, Manara disegna la storia pubblicata sulla rivista Corto Maltese a partire dal luglio 1989. Ma precedentemente i due sommi artisti avevano già collaborato.
Nel 1965, infatti, Fellini scrisse il copione cinematografico di un progetto intitolato Il Viaggio di G. Mastorna detto Fernet: tra gli sceneggiatori figurava anche Dino Buzzati, e il regista aveva in mente parecchi attori a cui affidare la parte del protagonista, tra i quali anche Totò a cui però non fu mai assegnata a causa delle condizioni di salute dell’attore. Ad un certo punto, sembrò che il ruolo fosse stato definitivamente assegnato a Marcello Mastroianni, ma il film venne bloccato: solo quando il regista lo riprese, si convinse che Paolo Villaggio era il più adatto al ruolo, tanto da realizzare con lui una sessione fotografica. Fellini realizzò anche lo storyboard di tutta la prima parte, che sarebbe stata poi alla base del fumetto omonimo pubblicato nel 1992 e disegnato proprio da Manara. Durante la lavorazione, Manara realizzò ovviamente diversi schizzi su Villaggio: uno di questi, ancora oggi inedito, è stato regalato dal Maestro al Lamezia Film Fest in segno di affetto nei confronti dell’attore, e sarà quindi d’ora in poi legato iconograficamente al Premio Paolo Villaggio.
Il disegno sarà mostrato per la prima volta durante la mostra fotografica dedicata a Villaggio, dal 13 al 17 novembre.
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V.A.