Lamezia Film Fest presenta: Peter Greenaway
3 min di letturaCineasta eclettico, portatore di una ricerca estetica spasmodica in un percorso personalissimo che attraversa diverse forme d’arte: Peter Greenaway cavalca tra pittura, architettura, video-installazioni usando il cinema e la macchina da presa mettendo in discussione il tempo e la stessa concezione di cinema con i suoi confini più tradizionali.
Prima di tutto: le arti sono sette.
La prima è l’Architettura, e con la Musica rappresenta le arti primitive da cui deriveranno poi Pittura, Scultura, Poesia e Danza. Poi c’è il Cinema, la Settima Arte, che le comprende tutte: ed è proprio questa la missione di Greenaway, con le sue opere che combinano ogni possibile codice espressivo e assumono spesso la forma esplicita e provocatoria dell’elenco, del catalogo.
La matrice autoriale più evidente di questo mostro del cinema, quindi, trova inesauribile tensione nel barocco: infatti il cuore della sua opera artistica sta nell’ovvia preminenza di un approccio fortemente visivo. La composizione dello spazio architettonico – pittorica è ovviamente privilegiata rispetto al racconto in sé, rendendo i suoi film dei capolavori cartesiani e bizantini: ipertestualità e cornici inquadrano uno spazio messo in scena, trasposizione tangibile di un’indagine pre-esistenti.
Anche per questo, negli ultimi anni l’opera del grandissimo autore è lentamente scivolata nella multimedialità, trasversale, concentrandosi sulla creazione di nuovi oggetti mediali (ipertesti, cd rom, database…) associati alle sue creazioni filmiche.
Il Lamezia Film Fest – LFF5 proietterà uno dei film più significativi e conosciuti di Greenaway, nonché capolavoro assoluto in generale: I Misteri Dei Giardini di Compton House (The Draughtsman’s Contract), sabato 17 novembre alle 16.30 al Chiostro San Domenico.
Ambientato alla fine del Seicento, in una villa immersa nel verde della campagna inglese, il film racconta la vicenda di un intrigo mortale. Un pittore riceve l’incarico dalla proprietaria, lady Herbert, di eseguire dodici disegni della sontuosa dimora. Per convincere il riluttante pittore inserisce nel contratto la clausola che lei gli si concederà alla fine di ogni disegno. Il pittore si mette all’opera, ma nel paesaggio compaiono inquietanti oggetti: farsetti bagnati di sangue, camicie strappate, indizi di un delitto: quello del castellano, che sarà trovato ucciso in giardino. I suoi disegni sono diventarti ormai documenti dell’intrigo, e il pittore sarà a sua volta ucciso…
Nella stessa giornata, dalle 18 in poi, Peter Greenaway riceverà la Ligeia D’Argento e converserà con stampa e pubblico.
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V.A.