Lamezia, Gianturco e Rubino: “Mancano pediatri, urge soluzione”
2 min di letturaA Lamezia mancano pediatri. Urge risolvere questa situazione che crea disagi alle famiglie, ma la soluzione non può essere rivolgersi fuori comune
Comunicato Stampa
Grave il silenzio del sindaco quale massima autorità sanitaria del territorio. Confidiamo nell’intervento del Presidente Occhiuto.
A denunciarlo sono i consiglieri comunali Mimmo Gianturco e Rosy Rubino.
“A causa del pensionamento di alcuni pediatri nel nostro distretto sanitario – evidenziano i consiglieri comunali – rimangono evidentemente pochi medici per coprire le necessità sanitarie di tutti i bambini della seconda città della provincia di Catanzaro. È una situazione che sta creando notevoli disagi alle famiglie lametine le quali, chiedendo informazioni agli organismi competenti, si sentono fornire come risposte ad esempio il doversi rivolgere a pediatri di fuori città con tutte le conseguenze del caso, specie per i genitori lavoratori e le mamme senza patente e/o non automunite. Chiaramente non può essere questa la soluzione, serve anzi un intervento strutturato e risolutivo che ponga la giusta attenzione verso una città già fortemente penalizzata sotto il profilo sanitario, come ad esempio per alcuni servizi ospedalieri”.
“Comprendiamo le difficoltà del servizio sanitario regionale – continuano – dovute alla scarsissima gestione commissariale degli ultimi anni, ma il problema deve essere risolto. Gravissimo, inoltre, è il continuo silenzio da parte del sindaco anche su questa vicenda, nella sua veste di massima autorità sanitaria del territorio ci saremmo aspettati un’azione incisiva per la risoluzione del problema, ma ciò non è avvenuto”.
“Confidiamo nell’intervento della Regione Calabria e nella sensibilità del Presidente Roberto Occhiuto quale Commissario per la Sanità regionale al quale – concludono Gianturco e Rubino – chiediamo di valutare l’ipotesi di aumentare il tetto del numero massimo dei pazienti mutabili per singolo pediatra in modo da poter fornire risposte immediate ai bisogni delle famiglie in attesa poi di nuovi pediatri sul territorio”.