Lamezia. “Historia. Una storia di migrazione e amorə” al Teatro Grandinetti
3 min di letturaLa tournée invernale di Historia, per la regia di Alberto Di Risio, porta sul palco gli amatissimi ballerini Samuel Peron e VeeraKinnunen, la cantante Stefania Caracciolo e altri musicisti della popolare trasmissione di Rai 1 “Ballando con le stelle” Narrazione e ballo a due sulle note di un sound raffinato di famosi brani latini e del pop internazionale
Dopo un debutto sold out in Umbria, riparte, per la regia di Alberto di Risio, la nuova tournée invernale di “Historia. Una storia di migrazione e amorə”,
coinvolgente format teatrale che coniuga narrazione, musica dal vivo e danza. Il tour, ancora più ricco di passione, il prossimo 25 novembre farà tappa a Lamezia Terme alle ore 21.00 al Teatro
Grandinetti.
Biglietti in vendita anche su ticketone . Lo spettacolo è organizzato dall’Associazione “I Vacantusi” e inserito nel Progetto “Vacantiandu 2024” finanziato nell’ambito degli Eventi di promozione culturale 2024 Pac 2014/2020 Azione 6.8.3 della Regione Calabria.
Lo spettacolo, ideato dal maestro Daniele Bocchini, prodotto da Silvia Ferrari TGC Eventi e distribuito da Equipe Eventi, racconta una storia di riscatto e di emancipazione ambientata nella Buenos Aires degli anni ’30 del secolo scorso, nei luoghi in cui ebbe origine il tango.
In una milonga d’altri tempi, Historia porta in scena le coreografie degli amatissimi maestri di balloSamuel Peron e VeeraKinnunen, la straordinaria voce di Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque musicisti professionisti: Daniele Bocchini (trombone), Marco Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo Proietti (pianoforte, fisarmonica), Graziano Brufani (contrabbasso), Leonardo Ramadori (percussioni).
Lo spettacolo affronta temi attuali attraverso una storia di emigrazione. Esteban, protagonista e voce narrante di Historia, è una donna che affronta un viaggio oltreoceano col miraggio di una vita migliore insieme al suo amato, ma una volta arrivata a destinazione viene abbandonata e si ritrova sola nella realtà malfamata e maschilista di Buenos Aires, tra la povertà e il degrado dei conventillos.
In questa città immensa, sconosciuta e fortemente pregiudizievole nei confronti della donna, Esteban, affascinata e sedotta da una musica nuova fatta di ritmi diversi, che imperversa di giorno nelle strade e di notte nelle milonghe e che è proibita al mondo femminile, si traveste da uomo.
Questo le consente di essere libera di esprimere il suo talento musicale, ma al tempo stesso la priva della propria identità. Da questo intimo dualismo nasce un ritmo, un ostinato che diventa la base per il racconto, per improvvisare una melodia e per ballare.
Nello spettacolo i protagonisti, attraverso il canto, il ballo e l’interpretazione scenica portano il pubblico a riflettere su diversi temi: la nostalgia dell’emigrato, la ricerca della propria identità, l’uguaglianza di genere e la dignità della donna, il talento e la passione come strumenti di emancipazione e di sopravvivenza.
La narrazione è supportata dal sound elegante e raffinato del son latino di Carlos EletaAlmaran, Miguel Metamoroso, Isolina Carrillo, alla poesia in musica di Carlos Gardel, Osvaldo Farrès, Astor Piazzolla, Pablo Beltran Ruiz, fino al pop internazionale di Sting, Cher e Pino Daniele.