Lamezia, imprenditore interdetto gestiva occultamente attività commerciali
3 min di letturaI Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal Sostituto Procuratore Marta Agostini, hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare personale (arresti domiciliari) e ad un decreto di sequestro preventivo di sette società emessi dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di un noto imprenditore lametino.
Nello specifico, si tratta dell’aggravamento della precedente misura disposta nei confronti di Giuseppe Cristaudo, imprenditore lametino di 48 anni operante nel settore della gestione di sale gioco e biliardi, videogames e slot machine, che era stato recentemente individuato come responsabile di bancarotta fraudolenta, omessa dichiarazione dei redditi e peculato nell’ambito dell’Operazione “Tyche 2” condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria – Gruppo Tutela Economia di Catanzaro culminata, nello scorso mese di giugno, con la notifica al Cristaudo e alla moglie Caruso Titina della misura del divieto temporaneo di esercitare ogni attività di impresa e con l’ingente sequestro di immobili, apparecchi da gioco e di una sala bowling da 12 piste della “Casimò Entertainment S.r.l.”.
Le ulteriori indagini compiute dai finanzieri sotto la direzione di questa Procura della Repubblica, corroborate anche da attività tecniche, hanno consentito di accertare che l’indagato, nonostante il divieto impostogli dallo specifico provvedimento giudiziario, continuava tranquillamente a dirigere personalmente ed attivamente attività commerciali formalmente intestate alla moglie e al figlio.
Il Cristaudo, anche dopo le esecuzioni della citata misura interdittiva, seguitava a recarsi presso i locali della “Casimò Entertainment S.r.l.” e della “Slot Village S.r.l.” dove contattava fornitori, impartiva quotidianamente direttive ai dipendenti, nonché assicurava una costante e scrupolosa presenza presso le attività commerciali.
Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di accertare anche che il Cristaudo ha continuato ad occuparsi degli incassi delle predette due società, avendo accesso diretto alla cassa e alla cassaforte delle stesse.
Sulla base di quanto emerso, il GIP presso il Tribunale di Lamezia Terme accoglieva la richiesta di aggravamento della misura in atto proposta da questo Ufficio, disponendo, altresì, il sequestro delle sette società attive riconducibili direttamente o indirettamente al predetto o ai suoi familiari in quanto la libera disponibilità delle stesse in capo all’indagato avrebbe potuto aggravare o protrarre le conseguenze dei reati contestati o, soprattutto, agevolarne la commissione di altri.
Le sette società sequestrate sono tutte con sede a Lamezia Terme, cinque sono attive nel complessivo settore delle sale gioco e biliardo, una è un bed and breakfast ed una si occupa di noleggio di imbarcazioni da diporto.