Lamezia. Individuato autore lancio sassi sull’autostrada
3 min di letturaA seguito di una complessa attività investigativa, la Polizia Stradale di Lamezia Terme ha individuato l’autore di una serie di lanci di sassi dal cavalcavia nr. 277 sulla carreggiata Sud dell’autostrada A2 del Mediterraneo nei pressi della progressiva chilometrica 326+250 in corrispondenza del centro abitato di San Pietro Lametino.
L’attività di indagine era stata avviata a seguito di un lancio di sassi avvenuto lo scorso 26 febbraio e, in tale episodio uno dei sassi aveva colpito in pieno il parabrezza di un’autovettura “Mini Cooper” in transito sulla carreggiata Sud.
L’atto di inaudita pericolosità, solo per puro caso e per la prontezza del conducente, non produceva gravi conseguenze a persone e cose.
Gli atti illeciti, si ripetevano anche nelle giornate successive, atteso che sul tratto autostradale interessato venivano rinvenute pietre di media grandezza sparse sull’intera carreggiata Sud in prossimità del cavalcavia.
Di conseguenza, di concerto con la Procura di Lamezia Terme nella persona del Sostituto Procuratore Dottoressa Maria Giulia Scavello, si intraprendeva un’attività info-investigativa idonea alla individuazione degli autori materiali dei fatti.
Nel corso delle indagini emergevano elementi probanti tali da ritenere che l’autore delle azioni criminose fosse un minore di etnia rom, residente nei vicini moduli abitativi popolari abusivamente occupati.
Difatti veniva ripreso un bambino di circa 7 o 8 anni il quale da solo, in orari diversi della giornata, si portava sulla strada comunale che costeggia l’arteria autostradale lanciando pietre di diversa natura verso i veicoli circolanti sull’autostrada, dopodiché si allontanava dall’area monitorata.
Al fine di individuare il minore ed i rispettivi genitori, il personale dell’Unità di PG della Sottosezione Polstrada, in concomitanza delle azioni delittuose e nelle giornate successive, si portava nei moduli abitativi di edilizia popolare siti in ‘Viale Stazione di San Pietro Lametino’.
L’elevato numero di bambini e la forte somiglianza fra loro rendeva molto complicata la sua identificazione, di conseguenza si cercava di raccogliere ulteriori elementi probanti utili al rintraccio dello stesso.
Attraverso il sistema di videosorveglianza e vagliando ogni particolare, nonché attraverso le verifiche condotte su altri complessi abitativi popolari, il personale della Polizia Stradale è riuscito ad individuare il bambino autore dei fatti, primogenito di una famiglia nomade che vive in condizioni di povertà e non frequenta la scuola dell’obbligo.
Pertanto la situazione del minore veniva segnalata alle autorità competenti per le opportune determinazioni.