Lamezia. La Casa del Tempo ospita la Compagnia del Lupo
4 min di letturaLo scorso 15 novembre, a Lamezia Terme, all’interno della sede della “Casa del Tempo” è stato presentato l’ultimo libro di Riccardo Cristiano, “La compagnia del Lupo e la confraternita di Carpocrate” edito da Officine Editoriali da Cleto, secondo volume della saga della Compagnia del Lupo, è il primo romanzo archeo-fantasy calabrese, nel quale rivivono miti, leggende e tradizioni locali.
A moderare l’incontro, Ippolita Luzzo, blogger e creatrice del “Regno della Litweb” insieme ad Annamaria Persico, editrice e giornalista, le quali hanno dialogato con l’autore, ponendogli domande inerenti i personaggi presenti nel racconto, come la sirena Ligea, simbolo di Lamezia, tanto da dedicarle un’opera scultorea, ideata dal maestro Riccardo Dalisi, scomparso 3 anni fa. L’opera è posta su Corso Numistrano, in Largo San Domenico e sull’isola pedonale di Corso Nicotera.
Abbiamo intervistato l’autore, Riccardo Cristiano, il quale, ai nostri microfoni, dichiara: “Ringrazio Lameziaterme.it e la città di Lamezia Terme per dare al mio libro lo spazio per essere raccontato. Al suo interno, romanzato e con l’aiuto dei personaggi non di fantasia, ho cercato di illustrare quanti luoghi meravigliosi ci siano, molti dei quali, proprio in questo territorio. Per la seconda volta, la prima è stata nella sala congressi delle Terme di Caronte, grazie alla famiglia Cataldi, ho potuto parlare dell’amicizia, della natura, dei nostri miti e leggende, che non hanno nulla da invidiare ad altre raccontate sul grande schermo. Si, perché nella mia mente, immagino la Compagnia del Lupo, diventare un giorno una serie tv, mi piace sognare in grande, soprattutto quando parlo della mia Calabria”.
Presenti anche l’editore Marco Marchese, che ha raccontato quanto conti oggi, una casa editrice non a pagamento che seleziona le opere in base alla linea editoriale, basata soprattutto su tematiche attuali e indirizzata agli scrittori calabresi. Il poeta Marco Ammendola, si è cimentato nella lettura di una sua poesia, deliziando gli ospiti, con i suoi versi sempre attenti.
La serata è proseguita con un aperitivo in stile “compagnia del Lupo” perché, come ha spiegato l’autore, “la compagnia” si ritrova spesso a tavola a discutere, chiacchierare, condividere pensieri, tra un’avventura e l’altra, quindi era necessario far sperimentare ai partecipanti, le bontà enogastronomiche locali, come vino, formaggio, salumi ed il miele, pregiato elemento, quello di Luigi Serafino Gallo e del suo “TerrApeuta” connubio perfetto in una serata magica.
Ed è proprio di questa alchimia, creata da un luogo fuori dal tempo, infatti, chiamarlo salotto letterario sarebbe riduttivo, tanti sono gli aspetti della “Casa del Tempo” in grado di stupire, affascinare. Ma com’è nata questo gioiello al centro di Lamezia Terme? Lo chiediamo a Cecilia Panarello, presidente dell’associazione omonima, vestita con un tradizionale abito che rimanda la mente alla Londra vittoriana: “E’ un luogo magico, fuori dal tempo, che ci permette di fuggire dal caos della realtà. Questo luogo nasce da un sogno, il mio sogno. Ormai erano quasi dieci anni che Io sognavo, sognavo di poter creare un posto in cui le persone potessero sperimentare la sensazione, l’emozione di vivere, anche per pochi istanti, in una realtà appunto passata. È una realtà che è completamente distante da dal mondo di oggi, un mondo che ci distrae con mille marchingegni, mille novità una dietro l’altra. Non riusciamo a stare al passo con niente e ci dimentichiamo di voltarci indietro e guardare le bellezze del passato”.
Si, perché nella Casa del Tempo, è possibile non solo assistere a delle presentazioni letterarie come nel caso del libro di Riccardo Cristiano, ma anche piccoli concerti dal vivo, letture di poesie, mostre d’arte, tutto in un contesto di indefinibile bellezza, grazie alla cura dei dettagli di Cecilia e della sua voglia di ricreare uno spazio sicuro, dove ognuno, possa essere se stesso nella maniera più autentica. Siamo certi che “La Casa del Tempo” ci regalerà altri “viaggi emozionali” poiché è questo quel che ci ha trasmesso Cecilia.
Scriveva Benjamin Franklin:”Una casa non è una casa se non contiene cibo e fuoco per la mente e per il corpo”.
Giuseppe Donato