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Stefania, Christian e Niccolò, prima della tragedia una vita triste e infelice

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Stefania Signore, travolta dall’alluvione insieme ai suoi figli il 4 ottobre 2018, era maltrattata dal marito Angelo Frija. Una situazione di cui era al corrente anche la famiglia della giovane donna.

Questa la triste verità che la magistratura ha accertato e per cui l’uomo andrà a processo così come stabilito dal tribunale di Lamezia.

Stefania Signore è scomparsa tragicamente durante l’alluvione che nella notte del 4 ottobre 2018 ha devastato l’area di San Pietro Lametino.

La donna, 30 anni, era in macchina insieme ai suoi due bambini, Christian e Niccolò, di 7 e 2 anni.  Un fiume di acqua e fango li ha travolti in una serata infernale: i corpi della mamma e di uno dei bimbi sono stati ritrovati il giorno dopo; l’altro bimbo, dopo una lunga campagna di scavi e ricerche, è stato recuperato a distanza di qualche giorno.

La terribile vicenda scosse l’Italia intera e l’attenzione di tutti i media si concentrò su Angelo Frija, marito e padre, distrutto da una tragedia immane.

Oggi si scopre che Angelo tutto era tranne che un marito modello: Stefania era stata maltrattata per anni. Umiliazioni psicologiche e violenze fisiche che la donna aveva anche denunciato qualche mese prima di morire, insieme ai suoi bellissimi bimbi.

Il 10 febbraio prossimo, Angelo Frija, che nel frattempo si è risposato e aspetta un figlio dalla sua nuova moglie, dovrà rispondere delle accuse che gli sono rivolte con le aggravanti “di aver agito per futili motivi dovuti alla morbosa gelosia nei confronti della moglie e di aver commesso i fatti alla presenza dei figli minori”.

La famiglia Signore, difesa dall’avvocato Alessandra Marchese, vive con grande compostezza un dolore inconsolabile, nel ricordo di tre giovani vite spezzate in una notte buia e tempestosa.

Una mamma e due bimbi che la vita aveva già messo a dura prova: tre anime belle che avevano già conosciuto il volto dell’infelicità e delle lacrime e che meritavano certamente di essere felici.

Ma un destino barbaro e crudele si è abbattuto sulle loro vite che ora reclamano giustizia.

red.

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