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Lamezia, leso diritto di sciopero per migliaia di docenti scesi in piazza a difesa dei diritti

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I Partigiani della Scuola Pubblica

L’indignazione dei “Partigiani della scuola pubblica”

Lo sciopero, un sacro diritto dei lavoratori tutelato dalla Costituzionè, è stato palesemente svilito nelle sue precipue finalità di arrecare disagio allorquando l’8 gennaio scorso migliaia di docenti, in possesso di diploma magistrale conseguito prima del 2001/2002, hanno scioperato perché esclusi dalle graduatorie ad esaurimento grazie ad una sentenza di Stato. Ma ciò che soprattutto ha indignato i “Partigiani della scuola pubblica”, di cui è presente a Lamezia Terme una nutrita rappresentanza, è stato il fatto che mentre essi protestavano per difendere i loro diritti acquisiti in diversi anni di insegnamento, in una scuola superiore di Lamezia Terme sono stati sostituiti da altri colleghi con grave vilipendio del diritto di sciopero.

La sostituzione dei docenti scioperanti è un comportamento antisindacale come si può riscontrare nell’ex articolo 28 legge 3000/1970 oltre ad essere una delle tante violazioni punite da diverse sentenze di Cassazione. Alla luce della gravità di tali fatti verificatisi alcuni giorni fa, i “Partigiani della scuola pubblica” sostengono che «alcuni dirigenti o loro collaboratori insistono su scelte palesemente illegittime che vanificano il disagio che lo sciopero intende creare».

Si tratta infatti di veri abusi commessi forse per ignoranza colposa ingiustificabile o a causa dei poteri elargiti ai dirigenti scolastici dalla legge 107, ma è sempre un abuso in ogni modo inammissibile di cui dovrebbero rispondere i responsabili specialmente per le deleterie e dannose ripercussioni sull’erario qualora le sostituzioni dovessero essere retribuite.

LINA LATELLI NUCIFERO

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