Lamezia. Liceo Classico Fiorentino, Franco Costabile ed Alcmane
2 min di letturaTremila anni di poesia è la sezione de “La bella età” di Franco Costabile ad usum discipulorum
Inizia proprio dal Notturno di Alcmane (VII sec. a. Cr), testo guida di future firme d’autore quali Virgilio, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Giacomo Leopardi e Gabriele D’Annunzio.
«È notte: dovunque regna la pace e il silenzio; tutto il mondo si abbandona al sonno dopo le fatiche della giornata. Ma qualcuno non dorme, in preda ad ansie, tormenti e preoccupazioni»
Tante volte e in molteplici varianti, nella storia della letteratura, questa situazione si ripete. È il cosiddetto “motivo del Getsemani”, come spiega Piero Meldini.
Il frammento greco, oggetto d’attenzione, è stato riletto in chiave psicoanalitica: la scelta antologica sarà ricaduta sulle ombre del nostro aedo sambiasino – dichiara il professor Francesco Polopoli – perché la consonanza è visibile ictu oculi.
Nel frattempo gli studenti della 3 A del Liceo Classico Francesco Fiorentino si sono adoperati nella costruzione di tanti lavori multimediali sul poeta corale, andando a concludere un percorso ricco di sollecitazioni, che hanno spaziato dalla dialettologia fino ad una maggiore consapevolezza della nostra identità storica.
E ci siamo sempre ritrovati nel Mare magnum della lingua magnogreca nel centro del Mare nostrum – conclude il professor Polopoli, ringraziando singolarmente i propri allievi, senza i quali – vale per tutti noi, che operiamo nella comunità scolastica – è impossibile sognare.
«Dormono de’ monti le vette e le valli
e i picchi e i burroni
e quanti esseri, che fogliano e che serpono, nutre la nera terra,
e le fiere montane e la schiatta delle api
e i mostri nei gorghi dell’iridato mare,
e dormono degli uccelli
i popoli, dall’ampio alare».
(Alcmane, nella traduzione di Giovanni Pascoli)