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Lamezia. Liotta (PD): Piazza d’Armi simbolo di fallimento amministrativo

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Milena Liotta

Milena Liotta

Ancora una volta dobbiamo registrare una testimonianza di fallimento dell’amministrazione Mascaro

Comunicato Stampa

Ieri sera a conclusione dell’incontro pubblico dal titolo “La piazza nel cuore della città” promosso “per cambiare il volto” di Piazza d’Armi sono emersi aspetti che dimostrano l’indolenza del vicesindaco e dell’assessore ai lavori pubblici che stranamente si trovavano tra gli organizzatori dell’evento e non come “imputati” della sistematica disamministrazione urbanistica della città.

Sono ancora vivi nella memoria i feroci attacchi del Sindaco, a suo tempo espressi contro la soluzione adottata dalla precedente amministrazione, e alle promesse – ancora una volta non mantenute – di un impegno verso una totale rivisitazione della piazza: era in altri termini, secondo i proclami dell’allora candidato a sindaco Mascaro, un’opera da “smantellare”. C’è ancora l’eco del comizio elettorale tenuto dieci anni fa nella piazza e delle relative solite promesse con il tono alto e accusatorio da stadio.

Sono decorsi ben dieci anni per ritrovare la piazza al punto di partenza e addirittura in pessimo stato di manutenzione come molti interventi hanno fatto registrare. Dovere poi ascoltare l’assessore ai lavori pubblici proporre soluzioni di rifunzionalizzazione con la collocazione di avveniristici pannelli solari per giustificare il mantenimento dello status quo, è il colmo rispetto alle richieste da tempo avanzate da singoli cittadini, dai commercianti e dalle numerose associazioni che operano nell’interesse della collettività.

Una soluzione – quella dell’assessore – che è evidentemente sorda rispetto alle tante ben motivate proteste dei cittadini e dei commercianti che lamentano da anni una diversa sistemazione che tenga conto dei valori storico-culturali di questo importante spazio pubblico. Richieste sostanzialmente rinnovate anche dai vari interventi di ieri sera, sia da parte delle associazioni che dei commercianti, nonché di alte professionalità della cultura, quale la professoressa De Sensi Sestito.

Ancora più paradossale è, per la mancata potatura degli alberi, la giustificazione del vicesindaco preoccupato del rispetto delle direttive “uccelli” relativa al periodo di nidificazione, senza però avere il pudore di ricordare la lunga durata dell’amministrazione Mascaro (ripetiamo ben dieci lunghi anni, durante i quali ci sono lunghi periodi di non fecondità dei cari volatili).

Ma noi speriamo che ci sia la stessa attenzione da parte del vicesindaco per la legalità circa la domanda di sicurezza espressa da un commerciante, coraggiosamente insediatosi a margine della piazza – dopo le numerose espulsioni indirette di attività commerciali – che ha pubblicamente denunciato lo spaccio di sostanze stupefacenti, che oggi costituisce il primo problema di agibilità della piazza. Questo è quanto chiede, da troppo lungo tempo, la cittadinanza: funzionalità urbana e sicurezza.

Questo spazio pubblico va completamente rivisitato tenendo conto delle richieste emerse nell’ambito dell’esercizio della partecipazione attiva da parte dei cittadini: il recupero dei caratteri identitari, la funzionalità e l’esigenza di sicurezza di piazza d’Armi, che fa da contraltare a piazza della Repubblica.

Due luoghi pubblici asimmetrici: il primo è un luogo della legalità perduta che si contrappone a un luogo della legalità sperata.

Milena Liotta
componente segreteria cittadina PD

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