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Lamezia: Mascaro su asserita mala gestio patrimonio pubblico e vicenda Cantina Sociale

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Sindaco Paolo Mascaro

Le dichiarazioni di Mascaro

Sindaco Paolo Mascaro

Afferma il Prefetto a pag. 3 della relazione che vi sarebbe stata mala gestio “nella vicenda dell’ex Cantina Sociale nonché nella gestione del patrimonio comunale”; su detto aspetto tace la proposta del Ministro che non la ritiene evidentemente meritevole di particolare attenzione.

Premessa anche in detto caso la lacunosità della motivazione esistente nella relazione, non può, però, non sorprendere il riferimento ad un bene, l’ex Cantina Sociale, che era ed è acquisito al patrimonio comunale ed in riferimento al quale non si riesce neanche ad ipotizzare quale possa essere stata in astratto la mala gestio.

In ogni caso, avendo dedicato attenzione a tale tematica già in sede di memorie inoltrate, invano, alla Commissione ed al Ministro, è opportuno richiamare quanto già esposto.
L’amministrazione guidata dallo scrivente, in stretto ossequio alle disposizioni nazionali inerenti la spending review ed alla necessità di dismettere tutti i beni che non siano di stretta pertinenza all’espletamento delle finalità istituzionali dell’ente, e comunque stante la situazione di pre-dissesto ereditata, ha intrapreso sin dall’inizio del mandato una diversa politica operando una grande accelerazione per le vendite di beni immobili testimoniata dagli inequivocabili dati di incasso quantificabili in due anni in quasi 3.000.000 di euro a fronte di circa 100.000 euro incassati negli anni precedenti.
Tra gli immobili inseriti nel piano di alienazioni e dismissioni vi era e vi è anche l’ex Cantina Sociale di Sambiase richiamata nella relazione del Prefetto.
La vicenda è molto semplice e lineare e può essere schematicamente riassunta.
Il 26/09/2013 viene effettuato dagli uffici sopralluogo ricognitivo in ordine alle condizioni dell’immobile che viene rinvenuto in condizioni letteralmente pietose con necessità anche di opere ed interventi “per la tutela e salvaguardia della pubblica incolumità mettendo in sicurezza l’intero immobile”.
Successivamente, con deliberazione di G.C. n. 300 del 21/07/2015, circa 30 giorni dopo l’insediamento dell’amministrazione, viene approvato il Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari per come predisposto dagli uffici per l’anno 2015 ai sensi dell’art. 58 della Legge 06/08/2008 n. 133. Tra gli immobili, oggetto di previa ricognizione da parte del Settore Patrimonio, vi è al n. 24 la Cantina Sociale di Località Prunia di Sambiase indicato quale “immobile non utilizzato in stato di abbandono” con valore presunto di euro 650.000,00.
Il Piano viene approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 111 del 24/09/2015.
Prima di procedere alla vendita del bene, viene eseguita dal Settore Patrimonio relazione di stima e valutazione dell’ immobile in data 25/02/2016 con prezzo proposto di euro 1.223.312,46, pari quasi al doppio del valore presunto in precedenza indicato.
Nonostante 2 aste di vendita, il bene non viene ad essere acquistato.
Viene, poi, inserito nei beni da vendere mediante procedura telematica ma anche in questo caso l’esito è stato infruttuoso nelle varie aste ed il bene è rimasto invenduto come lo è tuttora.
Come si può rilevare, per l’amministrazione diretta dal sottoscritto vendere non vuol dire certo svendere né tantomeno effettuare favori o regalie ma ricevere il giusto prezzo di mercato e ciò è testimoniato in maniera indiscutibile dal prezzo di vendita di euro 1.223.312,46, pari quasi al doppio del valore presunto indicato nell’atto approvato dal Consiglio Comunale.
A fronte di ciò, quale appunto può seriamente muoversi con l’apodittico richiamo alla Cantina Sociale? Aver indicato prezzo troppo basso quando lo si è quasi raddoppiato rispetto al precedente valore presunto e quando ciò è di fatto smentito dall’essere andate deserte sia le vendite tramite asta pubblica e sia le vendite telematiche con pubblicità su base nazionale e quando ad oggi non è stata avanzata alcuna proposta di acquisto? Aver indicato prezzo troppo alto? Aver avuto il doveroso scrupolo di fare effettuare perizia dagli uffici?
Né si riesce neanche lontanamente ad ipotizzare quale possa essere stata l’asserita mala gestio del patrimonio comunale ove si consideri, per come già rappresentato, che si è ritenuto, in ossequio alle disposizioni nazionali, di procedere alla dismissione, sempre ovviamente tramite asta pubblica, dei beni non funzionali rispetto alle attività istituzionali dell’ente riuscendo ad introitare importanti somme e che si è riusciti ad acquisire al patrimonio comunale importanti beni tramite il federalismo demaniale, vendendone già alcuni ed essendo quasi pronti, al momento dello scioglimento, per avviare le aste pubbliche inerenti gli ex Villaggi Agricoli di Sant’Eufemia Vetere, San Pietro Lametino e Sant’Eufemia Lamezia.
Al riguardo, ed a riprova della bontà e della ottimale gestione portata avanti dall’Amministrazione Mascaro, basta leggere il sito ufficiale dell’Agenzia del Demanio ove in data 16/06/17 si riporta l’importante notizia “Lamezia Terme: trasferiti immobili da Stato al Comune per circa 2 milioni di euro” e ove si leggono le testuali dichiarazioni del Direttore dell’Agenzia Roberto Reggi, recatosi in detta data presso il Municipio di Lamezia in veste ufficiale accanto al Sindaco ed alla presenza del delegato del Vescovo, che rimarca “grazie alla procedura del federalismo demaniale e ad una fattiva collaborazione tra Stato E TERRITORIO gli immobili pubblici possono rappresentare un’opportunità di sviluppo. Oggi qui a Lamezia Terme abbiamo trasferito al Comune immobili dal valore di oltre 2 milioni di euro distribuiti in punti strategici della Città che potranno essere utilizzati al meglio dai cittadini contribuendo alla rigenerazione del territorio”. La presenza ufficiale in Lamezia del Direttore dell’Agenzia ed il trasferimento di beni per milioni di euro è mala gestio?
Anche sul punto, pertanto, in attesa di auspicabile specificazione degli eventuali profili di mala gestio che saranno immediatamente chiariti e ribaltati, si rappresenta la sussistenza di amministrazione dal comportamento esemplare tanto da dismettere, con bandi pubblici, immobili non funzionaliall’attività dell’ente con incasso di circa 3.000.000,00 di euro e conseguente riduzione del debito pubblico, dall’acquisire al patrimonio comunale beni già del Demanio del valore di vari milioni di euro e dal richiamare, in pubblica cerimonia, la presenza del Direttore Nazionale dell’Agenzia del Demanio.
Crediamo che chiunque comprenda sempre di più l’abnormità del provvedimento assunto a discapito di un territorio e di una Comunità ed infliggendo ferita mortale al cuore della democrazia partecipata.

GIUSTIZIA SUBITO 
LA FASCIA TORNI AL RAPPRESENTANTE DEL POPOLO

Paolo Mascaro

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