Lamezia. Nasce il comitato “l’urlo dei resilienti”
5 min di letturaQuesta mattina a Lamezia Salvatore Cittadino, in qualità di presidente, ha presentato, in una conferenza stampa, il comitato “L’urlo dei resilienti”
Di seguito il discorso che ha aperto la presentazione:
siamo qui a presentare il comitato l’urlo dei resilienti già comitato diritto & rovescio.
Eh si cari presenti, siamo resilienti ovvero dotati di capacità nell’affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
La resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Non nascondiamo che siamo uomini di lavoro che nel corso della nostra attività economica ci siamo imbattuti in problematiche di natura economica, dal semplice protesto, alle procedure concorsuali aziendali, all’esecuzione al fallimento.
Conosciamo il volto nel debito, dal sorriso nell’accenderlo fino alle lacrime amare
Ma non tutto la nostra sofferenza è da iscrivere alla cattiva gestione aziendale, ci sono tanti elementi dalla semplice crisi di mercato, ai nuovi criteri di Basilea 2 e Basilea 3, al rinnovato metodo coercitivo dello stato, all’usura bancaria strisciante e silente che gradualmente a sgozzato le imprese portandole alla loro chiusura
Non dimentichiamoci che la chiusura dell’azienda determina la perdita del lavoro dei dipendenti e dell’imprenditore, che ha differenza del lavoratore dipendente non può fruire di benefit sociali quali disoccupazione ed altro.
Come si evince la questione debitoria e le sue procedura aprono scenari enormi, senza tralasciare le ricadute su piano familiare, la difficoltà del cambio generazionale con problematiche gestionale, le inimicizie che provano l’inclinazione relazionali tra padre e figlio, tra fratelli , mogli e figli, divorzi fino anche alla morte
Eh si cari amici, non possiamo dimenticare, che questa guerra delle esecuzioni e dei fallimenti , lascia ferite e morti, abbiamo perso genitori, chi fratelli, chi mogli chi figlio chi madre, perché la sofferenza ha scavato profonde ferite nell’anima della persona e non tutti sono riusciti a sopravvivere.
Abbiamo detto tutto questo per meglio comprendere che dall’operazione hasta la vista della Procura della Repubblica di Lamezia è emerso una minima parte di quanto si cela nei fascicoli , l’operazione ha dato una piccola luce a dei soprusi, ma tanto c’è ancora da approfondire per scrostare questa grossa crosta che copre nel silenzio le tante ingiustizie che ancora attendono la luce
La questione emersa nel tribunale di Lamezia Terme è una costante di tutti i Tribunali di Italia, come lo si evince nelle tante indagini di corruzione che investe anche la magistratura , è qui la cosa è ancora piu grave, perché in un luogo di giustizia non si può sentire e registrare casi di conclamata ingiustizia o di azioni persecutorie contro gli esecutati ed il fallito
Come a Latina, dove il giudice era un delinquente , tante che è stato rimosso dalla magistratura
Nel procedimento legale, il giudice , il custode la curatela, non deve inveire contro i malcapitati a solo vantaggio del procedente e nella maggiore parti dei casi, delle banche.
Ed è quello ch’è avvenuto nel tribunale di Lamezia Terme, dove la costituzione di un gruppo di professionisti al servizio del “re” ovvero del giudice li ha visti scagliare come saette contro le vittime del debito, disconoscendo le ragioni del debito se legittimo o no
Questo cerchia ristretta di professionisti a seguito il giudice anche in altra sede, sollevando in quella sede vibrate proteste dei professionisti del luogo.
Ed allora il più delle volte il debitore si è trovato in un rapporto di sudditanza, fino ad accettare in maniera supina ingiustizie grosse piu di un palazzo o la paura di denunciare per paura di ritorsione, poiché se pur ancora resiliente nel continuare il lavoro d’impresa, ha paura di vedersi sfrattato e chiudere la propria attività
Ci sono casi di patrimoni venduti al 15mo del loro valore, oppure importanti patrimoni molto congrui dissolti per pochi spiccioli e lasciato l’imprenditore nella sua pazzia
Quello che abbiamo visto è stata peggio della scena di un film da horror , il tutto sotto l’occhio della Presidenza del Tribunale ed anche della Procura della repubblica presso il tribunale di Lamezia Terme dove le denunce non sono bastate per fermare questa azione persecutoria
L’operazione asta la vista ha fatto emergere la collusione di ambienti criminali e parte di uomini che lavorando per lo stato ha contratto un patto di collaborazione.
A dirlo non siamo noi, ma gli atti dell’accusa contenuto nell’ordinanza della Procura che se pur si sono susseguiti scarcerazioni non significa che sono venuti meno i reati, che saranno meglio discussi in fase dibattimentale dove noi come comitato ci costituiremo parte civile
Ringraziamo Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme Dr. Salvatore Curcio per il coraggio intrapreso nel mettere a segno l’operazione giudiziaria denominata Hasta la vista, che ha toccato personale che lavora all’interno del palazzo di Giustizia, e qui lo diciamo con contezza, ha avuto un grande coraggio
Ringraziamo anche il lavoro svolto della Guardia di Finanza e del grande lavoratore Vito Margiotta, che hanno saputo entrare con intelligenza nei casi riportati alla luce nell’inchiesta.
Al Giudice delle esecuzioni chiediamo di operare, senza sconti per nessuno, ma si tenga conto dell’uomo, del suo lavoro e della sua dignità, senza che nessuna delle parti prevalga sull’altro per risentimento o altro.
Al nuovo Presule della nostra Città chiediamo che ci assista nella preghiera e possa aiutarci a prendere il coraggio di continuare a vivere la vita con bellezza
C’è molto da fare ancora, e lo sportello che vogliamo attivare intende collaborare con il fondo nazionale vittime dell’usura e del racket, con L’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” . e con altri organismi di difesa dell’uomo e della dignità lavorativa
Vogliamo fornire assistenza morale e sostanziale, affinché la vergogna non copre la voglia di vivere e di lottare per cogliere in pieno il dichiararsi Resiliente.
Salvatore Cittadino