Lamezia. Nuovo CDU: ASP consideri le persone ammalati e non pazienti
3 min di letturaEssere un “paziente” non significa essere paziente e sopportare tutto, ma significa essere ammalato
Comunicato Stampa
Questo lo dovrebbero sapere chi dirige l’ASP di Catanzaro che ultimamente (e purtroppo non solo), con le sue direttive, non stanno rispettando i poveri pazienti (AMMALATI) che stanno facendo file interminabili e spesso senza avere risposte alle loro richieste.
File per prenotare e pagare al CUP, file dinanzi all’edificio della Cassa-Mutua (Distretto Sanitario) e in qualunque luogo destinato alla sanità pubblica.
La nostra proposta va incontro all’esigenze degli ammalati, alle problematiche connesse ed all’efficienza degli uffici pubblici. Per decongestionare ed evitare file e assembramenti all’ospedale, ed evitare difficoltà ai poveri cittadini, perché non rafforzare il sito online facilitando le prenotazioni e i pagamenti con una semplice richiesta da casa sul pc? Per i più anziani o per chi non sa usare questi mezzi, perché non si migliorano, e in alcuni casi si ripristinano, le prenotazioni e i pagamenti presso le farmacie? Se vogliamo facilitare ancora di più il procedimento, perché non decentrare il CUP in strutture (comunali o comunque strutture senza spese aggiuntive) collocate nei centri di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia? Fare un collegamento in rete è la cosa più semplice che esista, ma anche una prenotazione telefonica potrebbe bastare se solo qualcuno rispondesse al telefono e non come succede alle prenotazioni dei vaccini dove aspettare una risposta equivale ad un terno al lotto.
Bisogna sempre considerare che chi ha bisogno di questi servizi è, generalmente, un ammalato e, spesso, non ha la “pazienza di essere paziente”.
Confrontando altre realtà della stessa ASP (Catanzaro) si evidenzia come soltanto il nostro ospedale è interessato da questi disservizi che influiscono negativamente sul giudizio complessivo di chi è costretto a frequentarlo.
Occorre adoperarsi affinché tale servizio ai cittadini sia facilitato e non diventi il problema principale, bisognerebbe sollecitare chi di dovere (Prefetto, Direttore sanitario, Commissario…) al fine di ripristinare i servizi essenziali come e meglio del periodo antecedente alla pandemia.
Il cittadino ha già la preoccupazione e il pensiero della malattia, non può certo seguire la burocrazia e l’inefficienza di un ufficio pubblico.
Se per una qualsiasi prestazione ospedaliera bisogna sprecare ore e giorni di attesa o se bisogna usufruire dei privati o, anche, recarsi in un altro nosocomio, allora vale la pena avere un ospedale a mezzo servizio?
Il coordinatore cittadino del Nuovo Cdu
Giancarlo Muraca
Il presidente cittadino del Nuovo Cdu
Giuseppe Muraca