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Lamezia, omicidio Pagliuso: l’avvocatura si costituisce parte civile

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LAMEZIA. L’Organismo congressuale forense al fianco dell’Avvocatura lametina nella giornata degli “Avvocati in pericolo”. I rappresentanti dei due sodalizi hanno firmato la costituzione di parte civile riguardo al processo penale sull’omicidio dell’avvocato lametino Francesco Pagliuso, ucciso nell’agosto del 2016. Ad introdurre i lavori il presidente del Foro lametino, l’avvocato Antonello Bevilacqua. All’iniziativa hanno partecipato i rappresentanti dell’organismo congressuale forense tra cui il coordinatore nazionale Giovanni Malinconico; il segretario nazionale Vincenzo Ciraolo; i consiglieri nazionali Giovanni Stefanì, Armando Rossi, Cinzia Preti e Rosanna Rovere.

Durante l’incontro si è dibattuto ampiamente sulle difficoltà e sui pericoli che gli avvocati incontrano nell’esercizio della loro professione. Bevilacqua ha ricordato che Lamezia, purtroppo, annovera  due avvocati uccisi: Francesco Pagliuso e Torquato Ciriaco. Sull’assassinio di Ciriaco è stato recentemente riaperto il dibattimento, dopo che in primo grado i presunti colpevoli erano stati assolti. Le indagini di forze dell’ordine e magistratura hanno invece ‘inquadrato’ l’omicidio Pagliuso nell’ambito della guerra tra le famiglie dei Mezzatesta e degli Scalise che si contendevano il ‘dominio’ dei paesi del Reventino. Il convegno si è concluso con la premiazione del giovane avvocato Francesco Estini che ha superato col punteggio più alto l’esame di abilitazione alla professione. Redazione.

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