Lamezia: paziente sospetto in Pronto Soccorso e si tutelano con plastica e nastro adesivo
2 min di letturaAl Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme si usa nastro adesivo e domopak per proteggersi da un malato sospetto di Coronavirus
Comunicato Stampa
Mentre passano 24 ore per avere la risposta da Catanzaro per un tampone. Questo è l’ospedale nel quale nei prossimi giorni vogliono ospitare i malati Covid 19? Ma queste cose le ha sapute il vice Ministro alla Salute Sileri quando è venuto in Calabria?
Se per gestire un sospetto Covid lo si fa con nastro isolante e domopak, come si può gestire un malato positivo?
Nessuno a Lamezia ha mai voluto rifiutare i pazienti di Chiaravalle, anzi, l’intervento dei medici, degli infermieri e del sindaco Paolo Mascaro, è stato per senso di responsabilità e per amore, verso i malati e verso la comunità.
Senza struttura e senza mezzi cosa si può dare a quelle persona che già tanto hanno subito? Il solo pensiero fa tanto male.
Allora, ribadiamo la necessità di riaprire Microbiologia a Lamezia Terme per aiutare l’ospedale di Catanzaro in questa battaglia impari con un virus che non da tregua, le risposte devono arrivare molto prima.
Oltre a ciò, senza indugi ulteriori si dia a medici, infermieri e malati la dignità nel lavoro e nella cura aprendo un spazio specifico dove possono lavorare.
Ci vuole personale, una struttura, i mezzi e i supporti adeguati. Se all’ospedale di Lamezia non danno l’importanza che merita in questi giorni di certo è segno che dopo l’emergenza coronavirus non sarà adeguato nemmeno per i malati che comunemente devono recarsi in ospedale per urgenze e cronicità.
Che Calabria è questa? Intervenga la politica subito, non dopo giorni e giorni di attese e ripetendo quello che le associazioni e cittadini hanno già detto, denunciato e richiesto prima e con grande apprensione.
La politica deve dare dignità alla Sanità calabrese così come bisogna darla alla Calabria.
Nadia Donato
Presidente associazione SenzaNodi